Si apre presso Camera la stagione delle mostre autunnali con due protagonisti, ‘Tina Modotti.
L’opera’, a cura di Riccardo Costantini, e “Oasi” di Mimmo Jodice, a cura di Walter Guadagnini con Barbara Bergaglio, in collaborazione con la Fondazione Zegna, con oltre 40 immagini tra la Project Room del Centro, il Lanificio Ermenegildo Zegna e casa Zegna a Trivero, nel Biellese. Le mostre rimarranno aperte dal 16 ottobre 2024 al 2 febbraio 2025.
La mostra Tina Modotti. L’opera è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e realizzata in collaborazione con Cinemazero. Curata da Riccardo Costantini, racconta una delle figure più rilevanti della fotografia del Novecento, nata ad Udine nel 1896 e poi emigrata con la famiglia prima in Austria poi in America. Tina Modotti si appassiona di fotografia grazie all’incontro con il fotografo Edward Weston, con cui partirà per il Messico per approfondire la conoscenza del mezzo fotografico. In questo Paese la Modotti affina tecnica e stile, realizzando “fotografie oneste” libere da virtuosismi e prediligendo l’immediatezza senza rinunciare alla sperimentazione. Durante la sua carriera creò anche una forma inedita di documentazione sociale antropologica accompagnata da forti rimandi politici, come emerge dagli scatti alla fiera bellezza delle donne messicane di Tehuantepec.
Tina Modotti fu attrice, modella, attivista, autrice di saggi, pittrice e fotografa. La sua itastata scandita da continui cambiamenti fino alla morte in Messico nel 1942. Vista la difficoltà di scindere l’arte della fotografa dalla sua vita a cavallo delle due guerre, in otto paesi, parlando cinque lingue diverse, la mostra torinese si concentra sull’intensità della sua produzione, tralasciando la sezione biografica.
La più completa mostra su Tina Modotti approda a Torino dopo il successo ottenuto nella tappa di Palazzo Roverella a Rovigo. Le trecento fotografie esposte a Torino, provenienti da ricerche e prestiti da ben 32 archivi di tutto il mondo, raccontano la poliedricità, le peculiarità artistiche, l’indole curiosa, partecipe e libera di Tina Modotti che, nel corso di una breve ma intensa carriera, è riuscita a catturare in ritratti di vita quotidiana l’intensità e i contrasti dei mondi che ha attraversato, raccontando l’ingiustizia, il lavoro, l’attivismo politico, le povertà le contraddizioni del progresso e del passaggio alla modernità.
La mostra “Tina Modotti L’opera” è importante anche dal punto di vista documentale, perché raccoglie materiali inediti, video, riviste, documenti, ritagli di giornale, ritratti dell’artista e fotografie che ricostruiscono la prima e unica esposizione che Tina Modotti realizzò nel 1929, importante testimonianza dell’arte della fotografa. La mostra include un percorso di opere visivo tattili accompagnate da audiodescrizioni che approfondiscono la storia e lo stile. Fino al 2 febbraio 2025 la Project Room di Camera ospiterà