La galleria Umberto Benappi espone a Torino, dal 20 settembre al 9 novembre 2024, le grandi stampe di Vik Muniz, in una esposizione che racconta il lavoro del grande artista brasiliano. L’inaugurazione è avvenuta giovedì 19 settembre alle ore 16, in occasione di TAG Ouverture e Exhibi.to.
“Se la fotografia fosse rappresentazione della realtà, quella di Vik Muniz non dovrebbe essere considerata tale – spiega la curatrice Chiara Massimello – niente è vero nelle sue immagini, ogni dettaglio è finzione e ricostruzione minuziosa, quasi maniacale, di qualcosa di preesistente. Eppure sono fotografie, le grandi stampe che la galleria Benappi espone, e che costituiscono l’opera di un grande artista che conosce profondamente la cultura visiva e i media, per il quale la macchina fotografica è l’ultimo passaggio nella realizzazione della sua opera”.
Le opere dell’artista brasiliano si trovano nei più importanti musei al mondo, dal MoMa al Guggenheim e al Whitney, dal Victoria and Albert Museum alla Tate, dal Museum de Arte Moderna de Sao Paolo al Museum of Contemporary Art di Tokyo, al Centre Pompidou di Parigi. Le stampe di Vik Muniz, dai colori vividi, sono impeccabili. Quasi sempre di grande formato, ma è la composizione a rendere l’originalità nelle opere dell’artista brasiliano nato a San Paolo nel 1961. Egli utilizza pigmenti, inchiostri e coriandoli, tessere di puzzle, diamanti e sciroppo di cioccolato, semplici fili, materiali di recupero e ritagli di giornale; gli oggetti più disparati sono il punto di partenza nel lavoro creativo di Vik Muniz. La fotografia ne rappresenta l’atto finale. Il noto gallerista Gian Enzo Sperone conobbe Muniz a New York nel 1996 e, dopo aver visto alcune opere appartenenti alla serie “The sugar children”, nella galleria di Tricia Collins a Soho, ne rimase profondamente impressionato, e le portò in Italia nella sua galleria romana nel 1999. Dopo di lui, Marco Voena e Valerio Tazzetti lo esposero nel loro spazio torinese “Photo & Co”.
Tra le opere esposte alla galleria Benappi si segnala la serie delle nove Jackie, originariamente realizzata da Andy Warhol dalle foto pubblicate su Life al funerale del Presidente Kennedy. La serie è parte delle “Pictures of chocolate”, realizzata nel 1997 con lo sciroppo di cioccolato. Jackson Pollock, nella celebre immagine scattata da Hans Namut nel 1950, è immortalato mentre crea una delle sue opere. L’opera è intitolata “Autumn rythm” e realizzata con la tecnica del dripping, vale a dire l’artista intento a dipingere sulla tela, adagiata sul pavimento, nella mano sinistra il barattolo di vernice, nella destra il pennello. Muniz si appropria della celebre immagine e la ricrea cospargendo lo sciroppo di cioccolato su un piano e plasmandolo con le sembianze dell’originale. Lo sciroppo di cioccolato riprende l’idea di pittura e i colori di Pollock. La Benappi ha deciso di esporre anche l’affascinante autoritratto di Rembrandt “Self portrait after Rembrandt”, due opere che si affiancano nella grande parete della sala principale della galleria, ai ritratti di Karl Marx, Andy Warhol, Liz Taylor e Marilyn Monroe. Vi è anche una serie ambientata nella più grande discarica del mondo, appena fuori Rio de Janeiro.
Vik Muniz è cresciuto in una famiglia semplice, ha iniziato a disegnare molto giovane anche a causa di una forte dislessia, e trascorreva ore a copiare l’arte antica nei musei, diventando molto abile tecnicamente. Ferito alle gambe mentre tentava di sedare pacificamente una rissa, con il risarcimento ottenuto decise di partire per New York, dove iniziò la sua carriera di scultore, interessandosi da subito alla rappresentazione fotografica delle sue opere e alle molteplici possibilità dell’immagine. La sua prima personale a New York risale al 1988.