Il linguaggio della semplificazione è un ponte che collega non solo culture lontane, ma anche epoche lontane. È primario, primitivo e primordiale almeno quanto è futuristico, spaziale e in continua evoluzione. Va da est a ovest, da nord a sud. Disegna, infatti, un’altra dimensione: uno spazio nel quale il caos diventa ordine e l’ordine mantiene l’energia del caos attraverso l’infinita danza di colori e forme. Semplice e istintivo: tutto qui.
Questa collezione rappresenta Missoni che entra in un’altra dimensione, fatta di colori primari – rosso, blu, giallo e poi bianco e nero – e degli iconici motivi della casa che si espandono nella terza dimensione, zigzagando tutt’intorno per costruire forme leggere e scultoree.
La tribù Missoni di ordine e caos si fa notare per le silhouette aderenti e i volumi danzanti. La linea è verticale e sensuale, diretta e seducente. Il gioco di maschile e femminile è ritmico. Gli abiti aderiscono al corpo; i leggings segnano la forma delle gambe. I cappotti di pelliccia di maglia reclamano il loro spazio nello spazio. Il tailoring dalle spalle forti è a tutto volume, i top e le gonne lunghe si allargano in 3D.
Gli zigzag si moltiplicano come millefoglie o segnano il contorno di pantaloni e top. Ciò che tiene insieme tutto questo gioco elementare è un energico atto di riduzione, che minimizza i
fattori di cui è fatta la moda – colore, linea, texture – per massimizzare l’effetto. L’astrazione diventa un atto di chiarezza e vitalità. Vedete anche voi ciò che vede Missoni?