Interpretare il mercato del vino è sempre più difficile. E se da più parti arrivano segnali di risveglio del mercato enoico, il segmento del lusso continua a marcare il passo. Almeno a guardare i dati relativi al primo trimestre 2024 del colosso francese Lvmh.
“Lo champagne ha subito un calo che riflette la normalizzazione della domanda post-Covid”, riporta la società in una nota. “Inoltre, l’inizio dell’anno si è confrontato con la forte crescita del primo trimestre del 2023, dovuta in particolare al rifornimento dei distributori”.
Se nel complesso nei primi tre mesi c’è stata una crescita organica del giro d’affari del +3%, per 21 miliardi di euro, la divisione Wines & Spirits del gruppo guidato da Bernard Arnault, che contempla marchi che vanno da Moët & Chandon a Krug, da Cheval Blanc a Chateau d’Yquem, da Ruinart a Dom Pérignon e Domaine del Lambrays, da Veuve Cliquot a Cloudy Bay, da Bodega Numanthia a Terrazza de Los Andes ad Ao Yun, per citarne alcuni, fa segnare il -12%.
E nel dettaglio, champagne e vini, che valgono 680 milioni di dollari, sono in calo del -8%, mentre cognac & spirits, che pesano per 736 milioni di dollari, fanno addirittura -16%. Colpa, nel caso dei vini, di una domanda in ribasso in Europa, da comparare, però, ad un inizio 2023 importante, caratterizzato da un rimpinguamento degli stock.