Virali sono le installazioni di arte digitale realizzate da teamLab, collettivo creativo che ha esposto le proprie creazioni in ogni angolo del mondo, tra cui Londra, Parigi, New York, Los Angeles, Singapore, Melbourne e Beijing.
Oggi l’organizzazione arriva in Giappone con un nuovo progetto, teamLab Borderless: Mori Building Digital Art Museum, che entro il 2024 debutterà a Tokyo, dopo il successo della prima installazione sull’isola di Odaiba; calata nel contesto delle Azabudai Hills, la rassegna ha come base concettuale la definizione di “museo senza confini“, in cui sono l’interattività e le esperienze sensoriali a caratterizzare ogni elemento museale.
Un incrociarsi di opere, dunque, che incoraggia il visitatore a entrare in contatto con ogni creazione e che programma come opening act la mostra dell’artista Olafur Eliasson, le cui installazioni promuoveranno un’esplorazione totale, priva di linee guida fisse o mappe di sorta.
teamLab, inoltre, ha preparato due nuove stanze immersive per il progetto Borderless, ossia la Bubble Universe, in cui sfere luminose si moltiplicano grazie a un intricato gioco di specchi, e la Megalith Crystal Formation, un’aggregazione di due installazioni: la prima è la Flowers and People che alterna figure umane e floreali facendole sbocciare e appassire, mentre la seconda è la Black Wave, un susseguirsi di ipnotiche onde oscure, capaci di ipnotizzare chi guarda.