Le proteste studentesche di fronte alle più importanti università italiane hanno rivelato una crisi immobiliare non indifferente, che attraversa tutto il nostro paese come una piaga fatale: stanze dai costi esorbitanti e appartamenti fatiscenti caratterizzano una crisi abitativa sempre più grave e che, in particolare, danneggia le vite di studenti e giovani lavoratori.
Quali sono, però, i costi effettivi della vita in città universitarie come Roma, Milano e Bologna?
Lo rivela un’indagine condotta da Immobiliare.it con la collaborazione del magazine online Wired, un’investigazione che riassume, con puntualità e sicurezza, uno scenario di affitti astronomici per stanze, monolocali e bilocali.
Confrontando i prezzi attuali con quelli registrati nel 2019, ad esempio, Immobiliare.it ha rilevato una crescita significativa dei costi per le stanze singole, seppur con un andamento differente a seconda della città presa in considerazione: infatti, Bari ha registrato un +39,7% (da 100 euro a 139 euro, per chiarire), seguita da Palermo (+38,9%), Parma (+29,8%) e Pavia (+22,4%).
Escludendo Milano e Torino, invece, le stanze singole hanno registrato un aumento di prezzi più alto rispetto a monolocali e bilocali in ogni città coinvolta nella ricerca; particolari sono i casi di Palermo, in cui il canone di locazione dei monolocali si è ridotto dell’8,4%, e di Venezia, dove bilocali e monolocali hanno segnato un significativo abbassamento dei prezzi.
Il record per l’affitto più alto, tuttavia, se la aggiudica Milano, le cui stanze singole costano in media 627 euro, un prezzo che supera quello per un bilocale a Torino, di solito affittato per 548 euro al mese; la seconda città più cara è invece Bologna (468 euro al mese) seguita da Roma con 461.