Uno dei simboli di Milano sta vivendo una profonda metamorfosi, capace di cambiare il panorama economico, culturale e comunitario di un’importante fetta di città: la storica Torre Velasca, grattacielo realizzato per la Ri.C.E. tra il 1955 e il 1957 su progetto dello Studio BBPR nonché uno dei pochi esempi di architettura post-razionalista brutalista in Italia, si sta infatti preparando ad accogliere nuovi inquilini, primi tra tutti alcuni professionisti dell’alta ristorazione mondiale.
Hines Italia, proprietaria dell’edificio, punta a creare uno spazio condiviso e “permeabile”, capace di coniugare diverse realtà economiche, come ristoranti, negozi, bar e aree benessere con spa e palestra, e di ridefinirsi come una nuova realtà comunitaria; quest’ultimo obbiettivo potrebbe essere raggiunto grazie al rinnovamento della piazza ai piedi del grattacielo, che sarà rivista in chiave pedonale, e grazie all’integrazione di aree abitative di lusso e uffici nella parte superiore dell’edificio.
La prima apertura della Torre Velasca è il ristorante Sushisamba, marchio giapponese-brasiliano-peruviano di fascia alta del gruppo Sunset hospitality, che prevede di inaugurare due location nel grattacielo, tra cui un nuovo concept pensato ad hoc per la Velasca, in corrispondenza dell’antico piano di locali tecnici con l’unico terrazzo del grattacielo al 18esimo piano.
“Si tratta di un momento molto difficile, più di quello che si possa vedere”, spiega Mario Abbadessa, a capo di Hines Italia. “Con i nostri progetti riusciamo a navigare oltre, grazie a una visione industriale di lungo periodo, senza nevrosi di vendita. E per il grattacielo-icona tra la Statale e Missori stiamo trovando interlocutori interessati ad avere uffici in centro dai connotati architettonici simbolici e di pregio come quelli della Velasca”.