Dopo un 2022 di grandi successi per il turismo, settore che ha registrato dati di significativa ripartenza (6,7 milioni di arrivi in città) dopo il periodo COVID, anche il 2023, appena iniziato, sembra procedere verso un periodo fiorente per l’ospitalità luxury e non.
“Dopo la pandemia il settore è partito in maniera inaspettata: il turista ha voglia di viaggiare, ed è disposto anche a spendere un po’ di più rispetto al passato”, racconta Lorenzo Soleri, direttore di Casa Baglioni, che lunedì scorso ha aperto i battenti con una soft opening, al Corriere della Sera.
Il nuovo hotel nasce nel palazzo liberty del 1913 in via dei Giardini, all’angolo con via Fatebenefratelli, in zona Brera, che prima ospitava lo showroom dello stilista Philipp Plein. “Milano sta vivendo il suo momento di gloria e per noi è importante esserci con un concetto di lusso un po’ diverso da quello che già si poteva trovare in città, un po’ più discreto, di nicchia, che faccia sentire, appunto, l’ospite come a casa”.
Una proposta emblematica di un’eleganza unica e di un’italianità inimitabile, garantita, inoltre, dall’apertura del ristorante firmato dallo chef stellato milanese Claudio Sadler, che aprirà le sue porte durante il mese di Febbraio.
Casa Baglioni non è l’unica grande apertura milanese degli ultimi giorni: possiamo parlare anche di Casa Cipriani, a Palazzo Bernasconi, e Portrait, inaugurato un mese fa negli spazi rinnovati dell’ex Seminario Arcivescovile di corso Venezia 1 e che ha registrato dati da record nel periodo natalizio, come la vendita di una camera per mille euro a notte.
Milano sta diventando una meta sempre più gettonata e turisti da tutto il mondo, prevalentemente provenienti da America, Medio Oriente e Australia, sembrano disposti a spendere per poter passare qualche giorno nel capoluogo lombardo.
“Per quanto riguarda le tariffe, Milano si sta posizionando al livello di Parigi e Londra e per noi è un risultato straordinario”, spiega Luca Finardi, general manager di Mandarin Oriental, al Corriere della Sera. “Nel 2015, quando abbiamo aperto l’albergo in città in occasione di Expo, c’era una differenza di prezzi del 25%. Adesso il capoluogo lombardo se la gioca con le grandi capitali europee”.