“Ci sono momenti in cui le strade si separano in ragione delle differenti prospettive che ciascuno di noi può avere”. Con queste parole Alessandro Michele, alla direzione creativa di Gucci dal 2015, conferma il suo addio alla maison dopo i rumors di stamane.
La parabola di successo e gloria di Alessandro Michele come direttore creativo per maison Gucci si conclude così, con un addio dolceamaro e con il finale di una storia unica nell’industria dell’alta moda, che da un punto di vista artistico e professionale ha disegnato un nuovo iter verso l’eccellenza.
Un enfant prodige con lo sguardo sempre fisso sul presente e sulle sue rivoluzioni, carico di un patrimonio culturale e concettuale consolidato, Alessandro Michele ha infuso nuova vita in maison Gucci, offrendo una prospettiva unica e inimitabile. Nella figura dell’ex direttore creativo possiamo trovare tutti gli ingredienti necessari per formare un vero e proprio visionario: consapevolezza, creatività, intuito e, soprattutto, un continuo bisogno di mettersi in discussione e riscoprirsi.
Al fianco di Marco Bizzarri, amministratore delegato di Gucci, Alessandro Michele è riuscito, poi, a ridirezionare la sua energia travolgente in una strategia marketing e commerciale di estrema efficienza, capace di trainare il marchio ai grandi successi del passato.
Marco Bizzarri, presidente e amministratore delegato di Gucci ha dichiarato: “Ho avuto la fortuna di aver avuto l’opportunità di incontrare Alessandro alla fine del 2014, da allora abbiamo avuto il piacere di lavorare a stretto contatto poiché Gucci ha tracciato il suo percorso di successo su questi ultimi Otto anni.”
Crescere, rinnovarsi, espandersi: un ciclo di ambiziose trasformazioni, qualcosa che Gucci ha ormai incorporato nel proprio essere grazie all’incontro tra queste due personalità complementari e affini.
Infatti, seppur Alessandro Michele abbia lasciato le alte sfere del marchio, lo stesso non si può dire dell’enorme patrimonio di legami e identità che ha forgiato durante la sua permanenza a Gucci: basti pensare al suo rapporto con Hollywood, in cui ha scoperto numerose delle muse, da Jared Leto a Harry Styles, senza dimenticare Beyoncé, Florence Welch, Lana del Rey e Dakota Johnson.
E poi, cosa dire della genesi artistica di Gucci? Alessandro Michele ha trovato una sintesi intramontabile tra un’eredità storica ed estetica di grande spessore e una prospettiva contemporanea, personale, eclettica e magnetica. Dal suo arrivo nel ruolo di direttore creativo nel 2014, le passerelle di Gucci hanno conosciuto un nuovo benessere: una moda imperfetta, fantastica, fuori da ogni regola, in cui si amalgamano armoniosamente barocco, rinascimento, moda contemporanea e contaminazioni squisitamente vintage.
François-Henri Pinault, presidente e amministratore delegato di Kering, ha dichiarato: “La strada che Gucci e Alessandro hanno percorso insieme negli ultimi anni è unica e rimarrà come un momento eccezionale nella storia della Casa. Sono graoa ad Alessandro per aver portato così tanto di sé in questa avventura. ”
Ed è con questa creatività che Alessandro Michele lascia il proprio regno, offrendo il trono alla prossima mente che potrà ereditare la sua corona.