Prima Zalando e ora Tommy Hilfiger hanno aperto le loro collezioni a capi di moda adattiva, termine utilizzato per riferirsi a tutti gli abiti la cui silhouette canonica viene modificata per calzare a pennello su individui con disabilità.
Si tratta di un grande passo avanti per l’industria e che non solo offre una nuova dimensione etica da esplorare alle maison di tutto il mondo: anche da un punto di vista economico, infatti, la moda adattiva sembra promettere vantaggi significativi, soprattutto considerando che in Europa un cittadino su 5 vive con una qualche forma di disabilità.
Valore al centro della moda adattiva è quello della accessibilità. Questo significa che ogni capo deve essere pensato per categorie diverse e deve essere sufficientemente versatile per poter soddisfare i bisogni di persone completamente differenti tra loro: una bella sfida per i designer, che per raggiungere questi obbiettivi devono superare la forma canonica dell’abbigliamento.
La collezione di moda adattiva recentemente lanciata da Zalando si compone di oltre 140 stili attraverso le sue private labels, come Zign, Pier One, Anna Field, Yourturn e Even&Odd, che per aiutare alcuni gesti abituali (che la maggioranza delle persone può dare spesso per scontato) ha implementato modifiche personalizzate.
Ad esempio, le cerniere degli abiti sono prodotte con linguette per facilitarne la chiusura, i pantaloni e camicie con delle calamite o il veltro al posto dei bottoni e zip, tessuti elasticizzati e più semplici da indossare.