“Dolcetto o Scherzetto?” è la formula magica che ha reso la festa di Halloween iconica e inconfondibile anche nel nostro paese. Con questa frase, infatti, i bambini di tutta Italia, mascherati da mostri, principesse, animali e via dicendo, bussano alle porte o suonano ai campanelli di vicini di casa, amici e negozi nella speranza di ricevere caramelle, dolciumi e leccornie; se così non accadesse, i bambini sono altrettanto pronti a procedere con uno “scherzetto” di sorta, il contrappasso ideale per una festività che con le sorprese e gli spaventi ha creato la sua intera identità.
Qual è, però, l’identità di Halloween? Non ha origini statunitensi, come molti potrebbero pensare, ma è in realtà una festa tutta europea, presente anche in Italia (seppur sotto nomi diversi e forme alternative) e di matrice celtica.
Nelle isole britanniche, infatti, la festività di All Hollows Eve (la vigilia di Ognissanti) corrispondeva all‘annuale celebrazione del Samhain, la fine dell’estate celtica e della stagione dei raccolti: il nome deriva dal gaelico “Samhuinn” e si riferisce all’avvento dell’inverno, stagione che per i contadini dei tempi antichi rappresentava una sfida non da poco; il 31 ottobre diventa così un momento di passaggio in cui le anime dei morti, secondo la tradizione, possono tornare sulla terra in compagnia di streghe, demoni e fantasmi.
Le maschere diventano così preziose alleate per potersi mimetizzare tra queste creature e, se ce ne fosse bisogno, spaventarle: nell’antichità i celti preferivano travestirsi da animali, tradizione che poi proseguì anche nel Medioevo, e che oggi appunto si è trasformata nella moltitudine di costumi che affollano le strade di tutto il mondo.
Halloween ha raggiunto l’apice della popolarità negli Stati Uniti grazie ai flussi migratori provenienti dal Regno Unito e dall’Irlanda, e con il tempo ha raggiunto un successo globale e di stampo capitalista, nonché una fama controversa: negli anni ’80, infatti, alcune comunità cristiane la additarono come una celebrazione dedicata a Satana e i numerosi film dell’orrore ambientati proprio in questa notte misteriosa hanno rafforzato il lato più oscuro, macabro e terrificante di Halloween.
In ogni caso si tratta di una festività estremamente attesa e amata, da grandi e piccini, e anche dalla comunità LGBTQ+, tanto da essere definita il “Natale gay“. Non è difficile capirne il perché, contando che nella nostra epoca Halloween (un po’ come il carnevale nostrano) è un’occasione per trasformarsi in qualcosa di nuovo, lasciandosi alle spalle la propria identità mortale per una notte soltanto.
Un concetto che, in una prospettiva contemporanea, conserva lo spirito originario della festività: cambiare per prepararsi a qualcosa di nuovo e affrontare le proprie paure, assumendo un aspetto impeccabile, terrificante o divertente.