Max Mara trasforma Milano, dipingendo tra i grattacieli un orizzonte blu di mare e cielo.
La passerella ci trasporta in un passato che conosciamo solo grazie alle fotografie, gli anni ’30 e le estati sulla riviera francesi, meravigliosi angoli di eleganza e pace in cui gli intellettuali più brillanti dell’epoca potevano crogiolarsi in un’atmosfera bohémien di riflessione e raffinatezza.
Tra le figure di quest’epoca dorata, Max Mara sceglie di ispirarsi a due donne, muse e maestre per una collezione studiata fino ai dettagli più minuziosi: Renée Perle, amante di Jacques Henri Lartigue, ha infatti catturato l’estetica di quelle estati indimenticabili attraverso il suo gusto impeccabile in fatto di moda, da cui la maison prende a piene mani per creare qualcosa di unico e senza tempo, mentre dell’architetta Eileen Grey Max Mara plasma la morbidezza e la personalità delle strutture, simbolo di un’artista che nella rigidezza della sua contemporaneità si ritaglio un universo di curve, armonia e delicatezza.
Così prende forma una collezione primaverile ed estiva in cui un cappotto si tramuta in una vestaglia da mare o da bordo piscina, avvolgendo con leggerezza le spalle nude, tank tops lasciano la schiena scoperta, voluminosi pantaloni in tela ricompongono le silhouette, morbidi cappelli dall’ampia tesa proteggono dal sole e gonne languide abbracciano i fianchi per poi scivolare nelle onde del mare.