Alla sua 20esima edizione, il contest di moda International Talent Support torna finalmente in presenza, dopo due anni in formato digitale a causa della pandemia.
I 24 finalisti, studenti delle facoltà di moda più prestigiose al mondo e provenienti da 14 paesi, hanno fatto sfilare i propri capi e accessori di design nella bella “ex pescheria” di Trieste.
La giuria internazionale che vanta importanti personalità dell’alta moda, quale Demna, direttore creativo di Balenciaga, ha messo in palio 11 premi offerti dalle grandi case della moda e del design.
A vincere il premio più ambito, l’Its Arcademy Award, è stato il britannico Charlie Constantinou che si è aggiudicato 15 mila euro ed una mentorship di sei mesi da parte della Direzione tutoring & consulting di Pitti Immagine. Il giovane stilista, di soli 24 anni, ha impressionato i giudici grazie ad un lavoro intelligente sui materiali, realizzando degli abiti in nylon elasticizzato adattabile a tutte le forme e climi, ispirati alle usanze Inuit.
Ha fatto colpo anche la scelta dei colori: verdi profondi, malva e blu con effetti tie-and-dye. “Il colore e i tessuti sono le mie passioni, ma quello che preferisco è quando arriva il momento di creare la collezione con tutti gli elementi”, svela Charlie.
Constantinou si è anche classificato al secondo posto per il premio Lotto sport Award, che premia i design più originali di sneakers, mentre Hi Fung Jesse Lee (classe ‘94, di origini cinesi) è arrivato primo grazie al suo progetto basato sul tema del riuso.
L’Otb award da 10 mila euro, offerto dal gruppo Only the brave, viene assegnato all’elegante collezione grafica formata da capi multifunzionali della belga Lili Schreiber.
Molto curioso il progetto di Martina Durikovic che le è valso l’Its Media Award e 8000 euro. La ventisettenne slovacca ha presentato una collezione per principesse galattiche, il cui materiale principale è una specie di bioplastica derivata da una gelatina completamente organica e biodegradabile. A farle da ispirazione è stata sua nonna che innaffiava le piante con l’acqua di cottura avanzata dalle patate, le quali formavano una sostanza gelatinosa a causa dell’amido.
Con la mostra “The First Exhibition: 20 years of contemporary fashion evolution”, curata da Olivier Saillard, è stato annunciato il futuro museo Its Arcademy, museum of art in fashion, che sarà aperto al pubblico nella primavera del 2023. “Stiamo già facendo rete con varie realtà in Italia, dove per ora non c’è un grande museo nazionale della moda. Per valorizzare le nostre grandi realtà locali”, spiega Barbara Franchin, la fondatrice e l’anima dell’Its.
“Con più di 14.359 portfolio, 1.077 abiti, 160 accessori, 118 gioielli e oltre 700 progetti fotografici, questo patrimonio in costante crescita, cui si aggiungono continuamente nuovi e preziosi portfolio, abiti, accessori e gioielli, può competere con le collezioni dei grandi musei a livello mondiale e divenire il primo museo della moda interamente dedicato alle forme e alle espressioni più contemporanee della nostra epoca”, osserva Olivier Saillard.