L’antico cimitero di Pién, in Polonia, ha per anni ospitato un defunto al limite del paranormale e soltanto oggi, grazie agli scavi realizzati da un gruppo di archeologi della Nicolaus Copernicus University della città di Torun, il mondo ne è venuto a conoscenza.
Si tratta dello scheletro di una donna, risalente al diciassettesimo secolo e conservatosi in ottime condizioni, unico a causa della grande falce che le avvolge il collo e del lucchetto che le circonda l’alluce sinistro: accessori particolari e inusuali, usati, secondo gli archeologi, per intrappolare un non-morto nell’aldilà, e impedire dunque il suo risveglio nel mondo dei vivi; per questo motivo la donna di Pien ha ottenuto il soprannome di “donna vampiro“, e come tale viene tutt’ora considerata dai media di tutto il mondo.
La sepoltura ha un chiaro intento ritualistico, come spiegano gli esperti. Nessun elemento, infatti, è stato lasciato al caso e ricopre uno specifico ruolo: la falce alla gola serve a immobilizzare il vampiro e, nel caso la creatura cerchi di liberarsi, a tagliargli la testa di netto, mentre il lucchetto ha la funzione di limitare ulteriormente i movimenti della creatura, per impedire qualunque passo nel mondo dei vivi.
Tuttavia, parte della comunità scientifica storce il naso rispetto a questa tesi. Escludendo l’inesistenza del vampirismo, componenti funebri come la falce sono comuni nelle tombe di donne e bambini, poiché essenziali per realizzare un rituale benefico di protezione. La donna di Pién, inoltre, sfoggia alcune caratteristiche fisiche che potrebbero aver contribuito alla sua etichetta di “vampiro”, ossia una strana conformazione dell’arcata dentale, dai denti incisivi particolarmente protuberanti; è interessante da un punto di vista archeologico il ritrovamento di un cappello di seta sul capo della donna, accessorio di solito riservato a individui provenienti da classi sociali elevate, come ricchi borghesi o nobili.
Rimane incerta la fonte primaria di questa notizia, le cui fotografie sono di origine altrettanto dubbia.
Il Daily Mail è il primo giornale che sceglie di riportare la notizia, come indicato da numerose testate internazionali e italiane, ma l’università direttamente coinvolta nel ritrovamento non ha rilasciato alcun comunicato ufficiale, né tanto meno un paper relativo alla nuova scoperta: un’anomalia, se si pensa che già nel 2008 Dariusz Poliński (capo del gruppo di ricerca che avrebbe riportato alla luce la donna vampiro) aveva scoperto numerose tombe di vampiri su territorio polacco, come nel caso del villaggio di Drawsko, ritrovamenti che l’università aveva confermato e condiviso senza indugi.