Lo scorso mese le esportazioni di orologi svizzeri ha toccato il punto più alto in quasi un decennio, tutto ciò grazie alla crescita costante della domanda.
I numeri parlano di un aumento dell’8,3% rispetto al 2021, ciò ha permesso di toccare quota 2,3 miliardi di dollari. Secondo la Federazione dell’industria orologiera svizzera (FHS) questo è il valore più alto per le esportazioni dall’ottobre 2014.
In crescita anche gli Stati Uniti con un aumento del 13,5% rispetto all’anno precedente. Dopo aver superato la Cina lo scorso anno, gli USA restano il mercato più importante per gli orologi svizzeri. La Cina è il secondo mercato più forte, seguito da Hong Kong, Singapore e Giappone.
I numeri possono essere giustificati da un afflusso di acquirenti post pandemia, tanto che le grandi maison come Rolex, Omega, Audemars Piguet e Patek Philippe hanno visto crescere vertiginosamente i loro bilanci.
Secondo l’FHS, gli orologi di fascia alta sono stati un fattore chiave di crescita. Le esportazioni in questa categoria, ovvero orologi con un prezzo superiore a 500 euro, hanno rappresentato oltre un terzo dei volumi e il 95% del valore. Al contrario, le esportazioni di orologi con un prezzo compreso tra circa 200 e 500 euro sono crollate del 29,2 percento.
“L’ondata di domanda di fascia alta post-pandemia continua”, ha detto a Bloomberg l’analista di Bernstein Luca Solca.
Solca ha aggiunto che qualsiasi calo della domanda verrebbe notato prima nei negozi e nelle boutique poiché gli orologi svizzeri sono venduti prevalentemente attraverso i canali all’ingrosso e c’è un ritardo tra ordini e consegne.
Molti pesi massimi dell’orologeria sono già stati costretti a implementare liste d’attesa in quanto la domanda di orologi di fascia alta supera l’offerta.