Verrà presentata nel prossimo weekend durante la Monterey Car Week, per celebrare i dieci anni della divisione Q di Aston Martin, ovvero quella che si occupa della personalizzazione e della creazione dei progetti speciali. Tra questi ricordiamo la Victor, la Vulcan e la Vantage V600, le ultime due costruite rispettivamente in 24 e 14 esemplari.
Il suo destino dovrebbe essere quello di una serie limitata, e si sa già che non ci sarà nulla di elettrico. Per la DBR22 è stato infatti scelto un V12 5.2 twinturbo capace di 715 cavalli e 753 Nm di coppia, con accelerazione da fermo a 100 orari raggiungibile in 3,4 secondi. La velocità massima dovrebbe essere 319 km/h. Lo stile richiama i modelli DBR1 e DB3S, e la vernice è con una nuova tonalità di verde scuro.
A livello stilistico la DBR22 richiama la storica famiglia di auto sportive a due posti e ad abitacolo aperto come la DBR1, vincitrice a Le Mans nel 1959 e la DB3S che nei primi anni Cinquanta aveva stupito per la sua efficienza aerodinamica. La carrozzeria della DBR22 è stata costruita con il minore numero possibile di pannelli, mentre la griglia anteriore non ha le solite venature dei modelli di serie ma una grande apertura in fibra di carbonio. Il cofano ha una presa d’aria a ferro di cavallo, in posizione incassata per agevolare il flusso d’aria proveniente dal motore Twin-Turbo V12 da 5,2 litri. Molto interessanti anche i cerchi in lega da 21 pollici, con design a quattordici razze e serraggio monodado.
“La tecnologia è fondamentale nella costruzione di DBR22 – spiega Roberto Fedeli, chief technical officer di Aston Martin – con un uso ampio della fibra di carbonio, e l’impego della stampa 3D per la produzione di un componente strutturale. Come tale la DBR22 racchiude in sé le caratteristiche esclusive di una Aston Martin e, al contempo, un design di livello mondiale con un approccio agile e intelligente alla progettazione e alla produzione. Per una vettura che è stata progetta per celebrare l’esclusivo servizio di personalizzazione, gli sviluppi di progettazione conferiscono alla DBR22 le caratteristiche dinamiche che merita, assicurando una guida emozionante tanto quanto le sue linee”.