Continua la controversia scaturita dall’acquisto di Les Copains, storico negozio di Bologna fondato nel 1953, dal gruppo OVS, che se ne è aggiudicato il lotto durante un’asta nella giornata di ieri, per 1 milione e 460mila euro.
Se così è stato per la struttura, tuttavia non si può dire lo stesso per le lavoratrici (ora in cassa integrazione) e i macchinari precedentemente impiegati nell’area di Les Copains (che verranno venduti singolarmente), raggruppati in un lotto da 1,9 milioni di euro.
I sindacati hanno reagito con forza a tale decisione, che lascerà in condizioni precarie più di 25 impiegate storiche, per ora sostenute fino alla fine dell’anno. Molti dubbi, inoltre, nascono dalla presenza del gruppo OVS all’asta in qualità di unica società interessata ai lotti, quando nelle settimane precedenti numerose realtà economiche avevano espresso di voler acquistare in blocco l’intero apparato Les Copains.
“Speravamo di un acquisto in blocco, capace di mantenere questo prestigioso marchio sul territorio e di garantire l’occupazione per le dipendenti, il cui futuro, da gennaio 2023 è incerto”, dichiara Eros Bolognesi di Filctem CGIL. “Rischiamo di perdere in qualità rinunciando alle dipendenti e al loro know how to, una qualità acquisita in anni di lavoro per un brand di lusso, esclusivo in tutti i sensi. Per loro questa è stata una doccia fredda e anche un grande dolore dal punto di vista personale”.
Bolognesi, infine, conclude affermando: “Se la cassa integrazione per cessazione verrà rinnovata anche nel 2023, si farà domanda anche del mese e mezzo mancante. Non sappiamo se Ovs voglia assumerle, non ne abbiamo notizia“.