Gli ultimi effetti della pandemia e la più recente influenza del conflitto russo-ucraino si sfogano sull’economia europea, colpendo anche i saldi di fine stagione che stanno interessando le grandi e piccole marche in questo periodo.
Ne è un esempio il ritardo della stagione dei saldi per il luxury brand Harrods.
“La nostra supply-chain è indietro di due o tre settimane rispetto a dove dovrebbe essere”, ha spiegato Michael Ward, AD dello storico store inglese, in occasione di un’intervista a Bloomberg TV a cui hanno partecipato anche altri volti di alcune aziende di fama mondiale, come The Boeing Company e Volkswagen.
Ward prosegue, inserendo un terzo fattore di grande influenza sulla situazione che sta vivendo la compagnia ossia la questione Brexit.
“Un buon esempio di ciò che sta avvenendo è che abbiamo appena ritardato i saldi estivi di due settimane perché abbiamo bisogno di un altro 10% di merce della nuova stagione per permetterci di essere attivi nel nuovo anno. Inoltre, è quasi impossibile trovare il personale giusto. Abbiamo perso una quantità significativa di persone a causa della Brexit. E non si tratta di persone qualificate, sono quelle di cui abbiamo bisogno per fare lavori che sfortunatamente gli inglesi non faranno”.
Infine, Ward aggiunge: “Nonostante l’aumento dell’inflazione mondiale, la domanda di beni di lusso è stata forte, in particolare da parte dei clienti mediorientali, americani e britannici”.
I primi segnali di recupero si stanno infatti manifestando: il purchasing managers’ index (PMI) per il settore manifatturiero cinese è salito a 49,6% a maggio, secondo i dati forniti oggi dal National Bureau of Statistics., mentre secondo un report prodotto da Credit Suisse in collaborazione con Deloitte Private i prezzi dei beni di lusso sono saliti esponenzialmente nel 2021, con quotazioni delle borse di Chanel (+11,8%) e delle Birkin di Hermès (+38%).