Si distingue per ambizione e carattere la giovane imprenditrice Miriam Lee Masciarelli, che dall’età di 18 anni dirige l’azienda Masciarelli al fianco della madre, Marina Cvetic: due donne che nel mondo del vino hanno grande influenza grazie alle loro capacità e alla forza della loro azienda, una delle cantine più importanti d’Abruzzo e d’Italia (più di 300 ettari vitati, due milioni di bottiglie all’anno e un export che tocca oltre 40 paesi).
Le sfide per Masciarelli, tuttavia, non sono state poche. Dopo la morte del padre Gianni, fondatore dell’azienda, l’imprenditrice ha dovuto infatti scontrarsi con il mondo imprenditoriale, in tutti i suoi pregiudizi e ostacoli, e ha dovuto affrontare i grandi cambiamenti che nel corso del tempo hanno plasmato l’industria, come la crisi climatica e la pandemia.
Difficile, inoltre, essere una donna nel mondo dell’enologia.
“Personalmente, non mi piace fare differenze fra uomo e donna” afferma Masciarelli in merito. “Per me a parlare sono le competenze della persona. D’altra parte, non posso negare che le donne nel vino sono ancora una minoranza. Si tratta, principalmente, di un retaggio culturale: per ottenere lo stesso successo di un uomo, una donna deve lavorare tre volte tanto. Questo però non ci spaventa. Tanto che se prima il mondo del vino era al 95% declinato al maschile, ora noi donne ci stiamo facendo strada, stiamo abbandonando il ruolo di semplici registe per diventare attrici a tutto tondo“.