L’edizione numero 44 della guida de L’Espresso segna l’inizio di una nuova fase e fa da spartiacque tra il passato e il futuro del manuale: si tratta infatti della prima uscita dopo la sua acquisizione da parte di BFC Media, un cambiamento di per sé non radicale, ma comunque di impatto per la storia editoriale della guida.
“Non cambieremo molto”, afferma al riguardo Alessandro Rossi, direttore di Forbes e direttore editoriale di BFC Media. “Abbiamo tutta l’intenzione di confermare Enzo Vizzari per i prossimi ennemila anni”.
Per quanto riguarda l’organizzazione della guida, sono stati mantenuti la maggioranza dei parametri di valutazione già applicati nelle edizioni passate: intatta la scala da 1 a 5 Cappelli, che già in passato aveva sostituito quella in ventesimi, nonché la struttura interna del volume, divisa nelle tre categorie di vini, ristoranti e pizzerie; sarà presente, inoltre, la sezione designata ai Cappelli d’Oro, un “hall of fame” dei ristoranti che più hanno segnato la cucina italiana negli ultimi decenni.
La guida testimonia una crescita consistente del settore enogastronomico e della ristorazione, tanto che Enzo Vizzari, punto di riferimento per il manuale e per l’evento, ha definito gli ultimi anni come “l’epoca d’oro della gastronomia italiana”.
“Oggi i cuochi d’Italia sono molto più che bravi artigiani, e la crescita maggiore è avvenuta nelle teste prima ancora che nelle mani” spiega infatti Vizzari.
Quest’anno la classifica conta 18 ristoranti premiati con 5 cappelli, tra cui Cracco, il ristorante omonimo dell’ex-giudice di MasterChef Italia, Argine a Vencò, gestito da Antonia Klugmann, Ana Roš di Hisa Franko (a confine tra Slovenia e Italia), Tana Gourmet di Alessandro Dal Degan e Kresios di Giuseppe Iannotti.