Gennaio e febbraio sono stati due mesi d’oro per le esportazioni di orologi svizzeri. I numeri parlano di 1,70 miliardi di franchi (1,63 miliardi di euro), il 6,8% in più rispetto degli stessi mesi dell’anno scorso. Gli Stati Uniti si confermano al primo posto come mercato di sbocco, la Cina al secondo e Hong Kong al terzo. Se per gli Usa c’è un netto incremento in rapporto a un anno prima, per Cina e Hong Kong ci sono invece flessioni, che però non cambiano di molto le posizioni di questi due mercati rilevanti. Migliora il Giappone e migliorano anche i principali mercati europei, Italia inclusa.
I consumatori americani che hanno risparmiato durante le chiusure pandemiche sono stati quindi il primo motore della ripresa del mercato.
Il watch shipment del valore di più di 3.000 franchi (circa 2.900 euro) ha continuato a guidare il grosso delle vendite, aumentando in valore del 28%. Gli orologi di prezzo compreso tra 500 e 3.000 franchi (483 e 2.900 euro) sono aumentati del 16%, mentre quelli di valore inferiore a 500 franchi sono incrementati del 4,8%, ha reso noto il gruppo commerciale.
I Numeri testimoniano che al crescere del potere di acquisto e con il superamento delle difficoltà economiche generate dal Covid-19, il primo oggetto del desiderio sono proprio gli orologi di lusso, item senza tempo, che attira la clientela a livello globale.