Mentre per molti settori gli ultimi due anni non sono stati i migliori in termini di fatturato, quello del lusso e dell’alta moda sembra non conoscere crisi. Lo dimostra Prada che ha assistito ad una ripresa netta con un aumento dei ricavi del 41% rispetto al 2020 con 3,366 miliardi di euro in più. Superando le aspettative, anche il confronto con il 2019 è positivo con un fatturato cresciuto dell’8%, grazie anche agli altri marchi del gruppo Miu Miu, Car Shoes e Church’s.
A dominare è la piattaforma online con un incremento di volumi significativo in progress del 61% sul 2020, che si bilancia perfettamente anche con il posizionamento dell’e-commerce su tutte le vendite retail che oggi è pari al 7%.
Non conosce stop anche il canale whosale, ma la crescita è meno rapida. Buoni comunque i numeri con vendite attraverso i terzisti salite a 386 milioni pari ad un +41% rispetto al 2020, ma inferiori del 29% rispetto al 2019. A livello geografico, il 2019 non ha recuperato in tutte le aree, mentre nel 2020 spiccano le doppie cifre, tanto che le vendite sono arrivate a 749 milioni con una domanda preponderante in Cina (+56%), Corea (+90%) e Taiwan (+61%) rispetto al 2019.
«Per il Gruppo Prada – spiega Patrizio Bertelli, presidente e amministratore delegato – i primi mesi del 2022 sono stati molto promettenti. Prosegue l’esecuzione della strategia di lungo periodo i cui pilastri sono l’identità distintiva dei nostri brand, la qualità dei prodotti, il know-how industriale, il focus sulla distribuzione diretta e la sostenibilità al centro dei nostri valori. Abbiamo intrapreso azioni decisive per rispondere alle esigenze di un mercato del lusso in continua evoluzione e posso confermare che abbiamo registrato una crescita significativa di ricavi e margini».
Le prospettive future sono così positive che il consiglio di amministrazione del gruppo Prada ha deciso di proporre all’assemblea generale degli azionisti di erogare un dividendo di 7 centesimi di euro per azione.