Tutta l’heritage di Lanvin riproposto durante la Parigi Fashion Week In una versione inedita e di reinterpretazione: la Fall-Winter 22/23 di Bruno Sialelli riflette sul paradosso e sulla contraddizione della moda, inserendo tra un capo e l’altro una rappresentazione di temi che alimentano da anni il lavoro di Jeanne Lanvin.
Il tutto svelato attraverso un cortometraggio che richiama lo stile Noir dei film tra specchi, effetti chiaroscurali, riflessi e numerosi echi sonoro, ricostruendo una sorta di realtà aumentata in cui i modelli vestono forme affusolate e modellate da tute e cappotti, e abiti fluidi che riassumono un senso di raffinatezza ed eleganza tipica della maison.
Nella proposta maschile spiccano scolli a foulard per tornare poi ad un’estetica più formale con camicie e cravatte, per toccare anche uno stile più sportivo impreziosito da richiami sartoriali e sneaker che si matchano con il classico. Il guardaroba per Lui richiama quello per Lei in cui spiccano accessori come le Mary Jane con tacco alto e plateau o sandali in pelle di vitello o raso.
Tra Art Déco e Antico Egitto, i gioielli spaziano nell’immaginario, mentre la borsa stilizzata Chat è ancora più versatile nella versione top handle con forma a Guitar. Il gioco di contrasti si rivela anche nei tessuti, tra pelle, velluto di seta, paillettes, cashmere e jersey.
Il protagonista è il robe de style, iconico pezzo di Jeanne Lanvin, che per la Fall-Winter 22-23 viene proposto con richiami stilistici della fondatrice e leggeri volumi sul corpo. Nello specifico, il modello Margherita propone diverse perline sul suo tessuto, mentre altri simbolici pezzi d’archivio sembrano fluttuare su nuvole di tulle, tra suggestione e illusione.
Lanvin presenta così un futuro illusorio immerso tra passato ed eredità dell’alta moda parigina.