Per il settore della moda il 2021 è – secondo il Confindustria Moda – migliore delle attese, con un +22.2% rispetto al 2020 che riporta il fatturato di tessile, moda e accessorio a 91,7 miliardi di euro. La perdita sul 2019 è ancora di un 6.4%, quando le vendite avevano superato i 98 miliardi.
Bene anche il primo trimestre del 2022, che registra un +14% verso lo stesso periodo del 2021. Nel periodo, inoltre, il ricorso alla cassa integrazione scende al 25% delle aziende, mostrando quindi un calo ulteriore rispetto al quarto trimestre 2021 dove aveva interessato il 42%.
Al contempo torna a crescere la quota di aziende che ipotizzano una crescita del proprio organico nel corso del 2022. Se le aziende che stimano un organico invariato sono il 62%, è presente un 23% di aziende del settore che punta a nuove assunzioni durante l’anno. Non manca tuttavia una quota di aziende che registra forti difficoltà, con un 18% che ipotizza riduzioni del personale.
A gravare su tutto il settore è il forte aumento dei costi di materie prime ed energia.
“Siamo in una fase di ripartenza molto delicata. Le nostre imprese si avvicinano ai livelli del 2019 e tornano a creare posti di lavoro nel Paese, ma il balzo dei costi di materie prime ed energia rischia di essere grave minaccia specialmente per le aziende più energivore a monte della filiera”, afferma il presidente Cirillo Marcolin.