Il Consorzio tutela vini Valpolicella definisce l’anno del 2021 un anno da incorniciare, grazie a un record di vendite unico nel suo genere: l’outlook indica un incremento di oltre il 16% sul 2020, in linea con la crescita complessiva dell’imbottigliato (+15,3%); un incremento significativo anche nel campo della produzione, che ha messo a segno un +8,6%.
Secondo l’indagine compiuta da Nomisma Wine Monitor su un campione di imprese rappresentativo del 50% della produzione imbottigliata, la domanda italiana mostra uno scatto rispetto al 2020 del 31%, mentre l’export, che nell’anno ha pesato per il 61% dei ricavi, ha realizzato un +8% anche grazie ad un incremento nel prezzo medio.
Le nazioni più interessate ai vini di produzione della Valpolicella sono Stati Uniti, Vietnam, Cina, Corea e Thailandia.
Protagonista assoluto di questo successo tutto italiano è l’Amarone: ha infatti riportato un boom di vendite del 24%, risultato di un +39% in Italia e un +16% a livello di esportazioni; il trend nelle singole piazze vede in forte crescita la domanda dei Paesi anglosassoni, con Stati Uniti a +27%, Canada a +22% e UK al +18% mentre in Germania e nel “sempre più consolidato” Benelux si individua una crescita del +17%.
“I risultati presentati oggi confermano l’ottimo stato di salute di una denominazione che ha saputo reagire nel migliore dei modi all’emergenza”, afferma il presidente del Consorzio tutela vini Valpolicella, Christian Marchesini. “Il lavoro però non è finito, soprattutto relativamente alla promozione del nostro vino identitario. Per questo valore, qualità e rilancio del Valpolicella saranno al centro della politica del Consorzio anche per quest’anno”.