Un annuncio che si sperava non arrivasse ma la notizia del rinvio dell’Art Basel Hong Kong è stata ufficializzata. L’informazione è stata divulgata una settimana dopo che la stessa fiera ha svelato la lista degli espositori partecipanti, di cui 137 gallerie da 28 paesi, con un numero degli operatori però in calo rispetto ai 240 presenti durante la fiera del 2019, ma comunque in aumento invece rispetto a quelli del 2021.
La scelta si è riversata infatti negli “stand fantasma”, in quanto il 60% dei partecipanti ha scelto di non inviare collaboratori ma assistenti nominati da Basilea. Art Basel Hong Kong non si svolgerà quindi a marzo ma tra il 27 e il 29 maggio, anticipato da un’esclusiva VIP dal 25 al 26 dello stesso mese.
La causa principale del rinvio è l’avanzare della pandemia e l’obbligo nel rispettare le normative per il contenimento della stessa. L’ex colonia britannica ha infatti vietato l’arrivo di voli proveniente da otto paesi, tra cui Stati Uniti e Regno Unito, e impone una quarantena di 14 giorni.
Le nuove date sono molto vicine a quelle dell’edizione svizzera di Art Basel, prevista dal 13 al 19 giugno a Basile, fattore che potrebbe incidere sulla presenza di tutti gli espositori ad entrambe le manifestazioni. Un 2022 ricco per i collezionisti che dal 25 al 30 giugno potranno partecipare anche alla 35° edizione del Maastricht di Tefaf, in programma a marzo e poi posticipata.
“Con le attuali linee guida del governo di Hong Kong, è diventato chiaro che spostare Art Basel a maggio è la decisione giusta, avevamo previsto questo potenziale scenario nel nostro processo di pianificazione” ha dichiarato il direttore di Art Basel Asia, Adeline Ooi.
Altre fiere d’arte sono state bloccate dall’avanzare della variante Omicron, come accaduto per la 1-54 Contemporary African Art Fair che è stata costretta a cancellare l’edizione di Marrakech di marzo, già la seconda ad essere rimandata a causa del virus. La fiera sarà però proposta in versione più intima da Christie’s a Parigi, dal 7 al 10 aprile.