Dal 22 gennaio al 12 giugno a Palazzo Martinengo, Brescia, prende vita la mostra “Le donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini”. L’esposizione comprende novanta opere accuratamente selezionate dal curatore Davide Dotti, ed è stata organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia e della Fondazione Provincia di Brescia Eventi.
Gli interessati potranno immergersi in un viaggio nella pittura d’autore in qui il percorso è scandito in otto tappe tematiche: Sante ed eroine bibliche, Mitologia in rosa, Ritratti di donne, Natura morta al femminile, Maternità, Lavoro, Vita quotidiana e Nudo e sensualità.
Oltre Tiziano, Appiani e Boldini, anche Hayez e molti altri che, dal Cinquecento all’Ottocento si sono lasciati coinvolgere dalla bellezza e sensualità delle donne unendole al fascino della moda, delle acconciature, degli accessori.
Si vuole rappresentare il rapporto tra l’arte e il mondo femminile sottolineando quanto la donna sia da sempre il centro dell’universo artistico. Il gentil sesso è descritto e raffigurato nella sua dimensione più “sacra” e mitologica, ma anche alle prese con le faccende della vita domestica e del lavoro, nei panni di madre che accudisce con amore i propri figli ma anche in atteggiamenti maliziosi, per abbracciare tutte le sfaccettature a 360 grandi.
Il curatore, Davide Dotti, ha detto: “Il tema della donna è così affascinante e coinvolgente che gli artisti, soprattutto tra XVI e XIX secolo, lo hanno indagato da ogni prospettiva iconografica, eternando le “divine creature” in capolavori che tutt’oggi seducono fatalmente il nostro sguardo. Per il visitatore è l’occasione di compiere un emozionante viaggio ricco di sorprese, impreziosito da dipinti inediti scoperti di recente in prestigiose collezioni private, opere mai esposte prima d’ora, e incontri ravvicinati con celebri donne del passato, tra cui la bresciana Francesca (Fanny) Lechi, ritratta nel 1803 dal grande Andrea Appiani in una straordinaria tela che dopo oltre venticinque anni dall’ultima apparizione torna visibile al pubblico”.