Louis Vuitton ha sfilato a Miami con la sua collezione uomo in occasione della celebrazione per l’apertura del primo negozio fisico in USA, nello specifico nel design distric della città. Il defilé si è trasformato in un prevedibile ultimo saluto al grandioso designer Virgil Abloh morto prematuramente lo scorso weekend all’età di 41, a causa di un cancro raro.
Dinanzi al Marine Stadium, in fase di ristrutturazione, una platea di 1800 ospiti ha assistito ad una kermesse sull’acqua e incorniciata da uno sfondo popolato da una mongolfiera rosso che accompagna armoniosamente le calde e soffuse luci del tramonto tipiche della Florida. La vera protagonista è però una statua che ritrae lo stilista da poco scomparso.
Un silenzio che ha fatto tanto rumore. Un straziante dolore per il mondo dell’alta moda che ha perso uno stilista geniale e visionario, ma soprattutto un uomo dall’animo gentile e dall’infinita saggezza. Non sono bastati i fuochi d’artificio, il cinguettio degli uccellini o il rosso sgargiante della mongolfiera sullo sfondo per rallegrare un’atmosfera che è stata dominata da lacrime e commozione.
Tra gli ospiti, Kim Kardashian, Pharrell, Maluma, Jonathan Anderson, Silvia Venturini Fendi, Delfina Delettrez, Michele Lamy, Jesse William e tutta la famiglia Arnault.
«Virgil aveva l’età di mio figlio più grande. Era come un figlio per me», ha confessato Michael Burke, presidente e ceo di Louis Vuitton, durante la presentazione dello show. Poche parole sentite. come quella voce che si staglia sul finale. «La vita è breve. Non sprecate neanche un giorno».