E’ stata ideata e voluta ricordando le gloriose Ferrari che negli anni 60 hanno partecipato e vinto nelle gare degli sport prototipi.
La nuova Daytona SP3, presentata oggi a Firenze in occasione delle Finali Mondiali Ferrari 2021, si ispira alla 24 Ore di Daytona del 6 febbraio 1967 quando la Ferrari compì una delle maggiori imprese della sua storia sportiva, piazzando tre vetture sul podio della prima gara del Campionato Mondiale Sport Prototipi.
La Daytona SP3, prodotta in edizione limitata, è una vettura con carrozzeria di tipo ‘Targa’ con tetto rigido rimovibile ed entra a far parte del segmento ‘Icona’ che già comprende le Ferrari Monza SP1 e SP2. L’ultima nata di Maranello monta un motore V12 aspirato in posizione centrale-posteriore con cambio a 7 marce. Eroga una potenza di 840 cv, 697 Nm di coppia e un regime massimo di 9500 giri/min. Prestazioni naturalmente da supercar con una velocità massima di oltre 340km/h e percorrenza da 0 a 200 km/h in 7,4 s e da 0 a 100 in soli 2,85 s.
Per ricordare gli anni 60 il Centro Stile diretto da Flavio Manzoni ha studiato superfici plastiche e sensuali che si alternano a linee decise che ricordano l’ingresso dell’aerodinamica nel design di auto da corsa del tempo come la 330 P4, la 350 Can-Am e la 512 S. Lo chassis è realizzato in materiali compositi utilizzando tecnologie da Formula 1. Il sedile, ad esempio, è integrato nel telaio e ha portato a una posizione di guida più bassa e distesa avvicinandosi a quella di una monoposto. Ciò ha consentito anche di ridurre il peso (1485Kg) e di contenere l’altezza della vettura a 1142 mm.
“L’abitacolo dal parabrezza avvolgente della Daytona SP3 – ha spiegato Manzoni – assume le sembianze di una cupola incastonata in una scultura sensuale i cui parafanghi, altrettanto sinuosi, emergono con decisione. Altro elemento chiave è la porta ad apertura alare che, grazie alla air box integrata, incanala l’aria verso i radiatori sulla fiancata. Gli specchietti retrovisori si trovano in posizione avanzata rispetto alle porte, in un altro forte richiamo agli Sport Prototipi degli anni 60. L’anteriore della Daytona SP3 è dominato da due possenti parafanghi suddivisi in una sezione esterna e una interna; quest’ultima si tuffa all’interno di un condotto d’aria sul cofano, aumentando la percezione volumetrica del parafango. I gruppi ottici – ha aggiunto – sono caratterizzati da una palpebra mobile che ricorda i tipici fari a scomparsa delle super sportive d’epoca. Il posteriore, invece, evidenzia la potenza volumetrica del parafango grazie all’uso di un elemento a due sezioni ed è impreziosito da una tasca aerodinamica che ne aumenta l’effetto di tridimensionalità.
L’abitacolo compatto e affusolato crea sul posteriore, insieme ai parafanghi, una schiena possente su cui si trova un elemento dorsale che mette in mostra nella parte terminale il V12 aspirato. I gruppi ottici posteriori sono composti da una barra luminosa orizzontale disposta sotto lo spoiler. La coppia di scarichi si innesta nella parte alta del diffusore in posizione centrale”.
Anche per gli interni la Daytona SP3 trae ispirazione da Ferrari quali la 330 P3/P4, la 312 P e la 350 Can-Am. Nella sua zona anteriore si trova il “cancelletto” reintrodotto in gamma a partire dalla SF90 Stradale. Il volante comprende l’interfaccia uomo-macchina (HMI) già vista su SF90 Stradale, Ferrari Roma, SF90 Spider e 296 GTB che persegue la filosofia “mani sul volante, occhi sulla strada”. I comandi tattili rendono possibile il controllo dell’80% delle funzioni della Daytona SP3 senza spostare le mani, mentre il display curvo da 16” ad alta risoluzione rende istantaneamente disponibili le informazioni utili alla guida. Per quanto riguarda invece i sistemi di controllo elettronico, il sistema SSC (Side Slip Control) in versione 6.1 include il sistema FDE (Ferrari Dynamic Enhancer), volto al miglioramento delle prestazioni in curva, per la prima volta su una Ferrari V12 a motore in posizione centrale-posteriore.
“La soluzione più innovativa, nonché caratteristica peculiare della vettura – ha affermato Michael Leiters, Chief technical officer di Ferrari – è installata sul fondo posteriore: sono i camini da fondo che, tramite un condotto a sviluppo verticale, mettono in comunicazione la sottoscocca con due feritoie integrate nei parafanghi. Il beneficio aerodinamico è triplice: in primis, la riduzione del bloccaggio verso il fondo permette di migliorare la performance anteriore e spostare il bilanciamento aerodinamico verso l’avantreno a tutto vantaggio dell’ingresso in curva. In secondo luogo, l’accelerazione locale del flusso dovuta alla geometria degli ingressi nella sottoscocca genera una forte aspirazione che migliora il carico aerodinamico al posteriore. Infine, si ha un miglioramento del funzionamento dello spoiler posteriore che beneficia dell’extra portata garantita dalle feritoie sui parafanghi”.
La Daytona SP3 verrà prodotta in 599 esemplari, 100 in più rispetto a Monza SP1 e SP2, tutte già prenotate. Il prezzo di vendita è di 2 milioni di euro e le prime consegne avverranno entro la fine del 2022. L’intera produzione sarà completata entro il 2024.