La maison romana Fendi presenta delle donne diverse, come i volti delle modelle che punteggiano la collezione, ispirati al lavoro di Antonio Lopez, punto di riferimento della primavera-estate 2022 di Fendi.
La sua visione del mondo, la sua fratellanza con Karl Lagerfeld, l’immaginario legato allo Studio 54 e la disco age sono i punti salienti che si impongono nella collezione della maison presentata oggi a Milano.
“La mia attenzione è rivolta alle donne di tutte le generazioni”, afferma Kim Jones, alla sua prima sfilata live dalla nomina di direttore artistico del womenswear della maison di Lvmh, che esce a fine show accompagnato da Silvia Venturini Fendi e da Delfina Delettrez Fendi. Così in una carrellata di look che partono dal bianco assoluto per arrivare agli effetti multicolor di patchwork e intarsi, la scena si riempie di silhouette differenti, extra long o extra short. Ci sono i trench coat crema portati con pantaloni che coprono le scarpe, i caftani perfetti per una moderna Bianca Jagger, le jumpsuit da Jerry Hall, i completi di shearling hyper cool e i mini-dress di frange.
In realtà, il suo non è un lavoro di pura trasposizione, perché alle citazioni più letterali – le donne intarsiate in technicolor sulle tuniche corte, le borse istoriate, le pellicce composte a intarsio unendone i profili -, Jones ne alterna un’interpretazione più libera.
Il logo di Fendi, in una versione ripresa dagli archivi, percorre gli abiti di seta e persino i collant per culminare nei brillanti abiti del finale, intervallati da voluminosi cappotti di marabù colorati. Un pragmatismo che fa piacere in un sistema come quello della moda, in cui spesso si gira a vuoto.
E infatti, i pezzi più riusciti sono proprio quelli imparentati più alla lontana con le illustrazioni di Lopez: i tailleur pantaloni con le forme allungate, le spalle aguzze e le gambe ampie, i caftani color sabbia, i pezzi di maglia dalle linee squadrate, ma che una volta in movimento abbracciano e accompagnano il corpo; sono sicuramente più efficaci, per esempio, degli abiti fazzoletto di seta a righe, un po’ troppo semplici nella struttura per lasciare davvero il segno.
La sfilata però finisce con una serie di look in nero (più uno marrone) costruiti sovrapponendo pizzi monocromatici molto leggeri e, si capisce, molto preziosi.