Dopo la brusca frenata ottenuta nel maggio 2021, quando i fine wine del Belpaese riuniti nell’Italy 100 del Liv-ex avevano chiuso con una flessione (-0,10%), i dati di giugno segnano la ripartenza delle etichette italiane sul mercato secondario dei fine wine, che crescono del +1,27%.
Da gennaio, così, la progressione dell’Italy 100 è stata del +3,25%, il dato più basso tra tutti gli indici del Liv-ex, con il Fine Wine 1000 al +5,47%, in crescita dello 0,88% nel mese di giugno.
Il Fine Wine 100, che raggruppa le 100 etichette più scambiate del momento, tra cui Barolo 2014 Bartolo Mascarello, Barolo Villero 2013 Brovia, Sperss 2013 Gaja, Barolo Riserva Monfortino 2010 Giacomo Conterno, Masseto 2014 e 2015, Ornellaia 2013 e 2015, Sassicaia 2014, 2015 e 2016, Solaia 2015 e Tignanello 2015 e 2016, da inizio anno ha guadagnato il 5,90%, con un +0,76% nel mese di giugno. Come detto, da inizio anno tutti gli indici sono in grande spolvero, a partire dal più performante, il Burgundy 150, che segna il +8% da inizio 2021, e +1,29% a giugno. Bene anche il Rhone 100 (+6,10% da inizio anno, +1,63% nell’ultimo mese), così come il Rest of the World 60, al +5,77% da inizio 2021 nonostante un calo del -0,66% a giugno. Cresce del +5,57% lo Champagne 50 (+0,60% a giugno), del +4,31% il Bordeaux Legends 40 (+0,30% a giugno), e del +4,25% il Bordeaux 500 (+1,02% a giugno).