Nel corso del XVIII secolo la produzione di orologi astronomici ha ceduto gradualmente il passo a quella di orologi che indicavano la data e, in generale, le fasi lunari. Questi primi orologi con calendario erano tutti di tipo semplice, il che significa che alla fine di ogni mese inferiore a 31 giorni la lancetta dei giorni doveva essere fatta avanzare manualmente. L’aggiunta al movimento del complicato meccanismo del calendario perpetuo, in cui ogni quattro anni il 29 febbraio sarebbe stato registrato automaticamente, è stato a lungo il sogno di ogni orologiaio.
Il Quantième Perpétuel, chiamato anche calendario perpetuo, visualizza la data esatta (calendario) tenendo conto automaticamente della durata variabile dei mesi e del ciclo degli anni bisestili. Visualizza anche il giorno, il mese e spesso le fasi lunari. Per compiere questa impresa di orologeria il movimento deve possedere una “memoria” meccanica di 1461 giorni, ovvero quattro anni. Il meccanismo è generalmente basato su un sistema di demoltiplicazione a partire dalla ruota delle ore e comporta diverse centinaia di pezzi, ruote, ingranaggi, leve e bilancieri. Nonostante il loro nome, i calendari perpetui dovranno essere corretti di un giorno il 1° marzo 2100; la ragione non è dovuta alla meccanica ma al calendario gregoriano che ha stabilito che quell’anno, come tre secoli su quattro, non sarà bisestile.
Il movimento in grado di identificare gli anni bisestili costituisce una vera memoria meccanica. Una piccola ruota satellitare dentata, collegata al meccanismo dei mesi, compie una rotazione completa in quattro anni. Il quarto anno questo meccanismo visualizza il 29 febbraio prima di passare direttamente al 1 marzo. Proprio come la luna intorno alla terra, questa ruota satellitare ruota sul proprio asse poggiando su una ruota girevole. Questa complicazione, che combina l’utilità alla prodezza tecnica, è uno dei capolavori dell’arte orologiera.
Il Quantième Perpétuel F.P. Journe con scatto istantaneo presenta un’estetica differente da tutti i calendari perpetui esistenti, offrendo una visibilità perfetta attraverso un quadrante molto essenziale con grandi finestre: due per il calendario del giorno e del mese e due per la gran data, peculiarità degli orologi F.P. Journe. Lo scatto istantaneo è dotato di un ingegnoso sistema F.P. Journe, progettato per accumulare energia e liberarla istantaneamente al momento del passaggio della data, del giorno e del mese, ma anche per rallentarlo alla fine del suo percorso.
A differenza dei calendari perpetui che sono spesso difficili da impostare, il Quantième Perpétuel F.P. Journe è molto facile da usare. Tutte le regolazioni sono effettuate tramite la corona in 3 posizioni, tranne la correzione rapida dei mesi che viene effettuata da una leva correttrice protetta e nascosta sotto il corno a ore 1 che facilita la regolazione sui 4 anni, senza uno strumento specifico. Il passaggio dei mesi di 28, 29, 30 e 31 giorni avviene automaticamente con il riconoscimento dell’anno bisestile, indicato al centro del quadrante sotto le lancette delle ore e dei minuti; gli anni 1, 2 e 3 sono visualizzati in nero, mentre l’anno bisestile è indicato con una L (leap year) rossa.
Il Quantième Perpétuel F.P. Journe è dotato di un movimento meccanico di manifattura a carica automatica in oro rosso 18 carati. È costruito sulla base dell’esclusivo calibro Octa 1300.3 che si è imposto come il primo movimento automatico con riserva di marcia sufficiente per garantire la precisione cronometrica per più di 5 giorni o 120 ore (riserva di marcia effettiva di 160 ore ± 10 ore). Viene ricaricato unidirezionalmente dall’esclusivo rotore decentrato F.P. Journe in oro rosso 22 carati grazie a un sistema di cuscinetti a sfere autobloccanti che garantisce un’efficienza senza pari. Il minimo movimento del polso viene così sfruttato al massimo per una ricarica ottimale dell’orologio. Il bilanciere a inerzia variabile garantisce prestazioni ottimali con una stabilità perfetta.
La versione Boutique del Quantième Perpétuel è disponibile in platino o in oro rosso con diametro di 40 o 42 mm. e quadrante in argento lavorato a guilloché di colore blu con cifre in oro bianco 18 carati.