Nel mese di aprile l’export di orologi svizzeri continua la crescita dei mesi precedenti, recuperando e superando il loro livello pre-crisi grazie al mercato Cinese e Statunitense.
Ad aprile, le esportazioni di orologi sono ammontate a 1,8 miliardi di franchi svizzeri (1,6 miliardi di euro), che equivale a un aumento del 2% rispetto ad aprile 2019, ha affermato la federazione in una nota.
Per analizzare in modo più oggettivo i dati, la federazione orologiera svizzera ha cambiato la sua consueta base di confronto.
Con lo shock della crisi scatenata dal covid, le esportazioni di orologi hanno registrato ad aprile 2020 un calo storico (-81,3%), il più alto mai sperimentato dal settore.
La comparazione anno su anno mostra un rimbalzo spettacolare del 446,1% ad aprile 2021. La federazione orologiera della confederazione elvetica ritiene tuttavia che questa base sia “non rilevante” per riflettere l’evoluzione delle esportazioni nel settore e quindi ha utilizzato i dati del 2019 come punto di riferimento per fare un confronto e spiegare le tendenze principali.
Ancora una volta le esportazioni di orologi sono state ancora trainate dalla Cina, dove sono aumentate del 75% rispetto ad aprile 2019. In assenza della possibilità di viaggiare, parte degli acquisti che solitamente venivano effettuati durante gli spostamenti turistici si sono riversati sulle boutique locali, amplificando la crescita in Cina, che era stato l’unico grande mercato in cui le esportazioni di orologi svizzeri lo scorso anno erano cresciute.
Oltre alla Cina, le esportazioni di orologi si sono riprese anche negli Stati Uniti, dove si è superato il livello pre-crisi, con un incremento del 14,6% rispetto ad aprile 2019.
Lo scorso anno il comparto è stato scosso dalla crisi sanitaria, sia per l’impossibilità di muoversi che ha causato il crollo del turismo, da cui il settore del lusso dipende, sia per le chiusure dei negozi durante i lockdown.