È stato inaugurato sabato scorso a Parigi ed è considerato uno dei luoghi più strepitosi e interessanti della capitale francese: si tratta del Museo di arte contemporanea, sede permanente della Collezione Pinault, realizzata nella settecentesca Bourse de Commerce.
Il luogo, conosciuto come Hôtel de la Reine, poi come Hôtel de Soissons, fu demolito nel 1748, ricostruito e usato per il commercio delle granaglie e diventato, nel 1889, Borsa di Commercio.
Come già avvenuto a Venezia, nel restauro di Palazzo Grassi e Punta della Dogana, il progetto è stato finanziato e fortemente voluto dal miliardario francese François Pinault, 84 anni, uno degli uomini più ricchi del mondo (27° nel mondo e 4° nel settore moda, secondo la rivista “Forbes”: 43,3 miliardi di euro di patrimonio stimato) e noto per la sua passione per l’arte. Pinault è il fondatore della holding Artemis e di PPR, oggi gruppo Kering, che comprende brand di lusso come Gucci, Yves Saint Laurent e Balenciaga.
L’edificio della Bourse de Commerce è stato ristrutturato e riqualificato dal noto architetto giapponese Tadao Ondo, che si è ispirato al Pantheon di Roma.
Si tratta di un edificio circolare che ricalca le strutture architettoniche della fine del XVIII secolo. È il primo edificio in Francia ad avere un tetto e una cupola in metallo, in quanto risale al 1812.
Presieduto da Jean-Jacques Aillagon e diretto da Martin Bethenod, il museo nasce per presentare una collezione costituita lungo oltre 40 anni dallo stesso François Pinault.
Sotto i riflettori 380 artisti internazionali, diecimila opere tra pittura, scultura, video, fotografia, installazioni e performance.
La Bourse de Commerce-Pinault Collection conta dieci spazi di esposizione, un auditorium con 284 posti e uno spazio adiacente per le performance e installazioni, nonché uno studio per le creazioni video e sonore.
L’arredamento è firmato dai designer bretoni Ronan e Erwan Bouroullec, mentre il ristorante Café “La Halle aux grains” è gestito dal noto chef Sébastien Bras, figlio del mitico Michel Bras, che propone una cucina ispirata alla storia dello storico palazzo parigino.
Autentica “grandeur” francese.