La libertà in tutte le sue forme è uno dei temi più toccati degli ultimi tempi e a celebrarla è stato anche il 3 maggio, Giornata Mondiale per la libertà di stampa. Ripercorrendo in breve la storia, le prime normative a favore della libertà di espressione in Italia si ebbero tra il 1847 e il 1848, quando furono stanziate alcune misure che limitavano la censura preventiva sui giornali.
Nello specifico, le normative vigenti attualmente derivano dall’Editto sulla stampa di Carlo Alberto di Savoia che alimentò quella che era un tempo la legislazione sulla libertà di stampa nel Regno d’Italia.
Durante il regime di Benito Mussolini tale regolamentazione venne a meno, per poi essere ripristinata e riconfermata nel 1948 con la costituzione della Repubblica Italiana. Ad oggi, è l’articolo 21 della Costituzione a tutelare la libertà di stampa:
«Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l’indicazione dei responsabili».
Nonostante il testo della Costituzione sia molto chiaro, secondo il report annuale di Reporter Senza Frontiere, in più di 130 stati del mondo, l’esercizio del giornalismo contro la disinformazione è “totalmente o parzialmente bloccato”. Nel caso dell’Italia, essa si trova al 41° posto ovvero l’ultima in Europa.

L’opera del collettivo PXLs, Stazione Centrale di Milano
Al fine di sensibilizzare la popolazione su un argomento di rilevante importanza, il 3 maggio il collettivo artistico PXLs ha scelto la piazza dell’ingresso alla Stazione Centrale di Milano come location in cui posizionare un’installazione composta da 75mila pagine di giornali italiani che ricoprono la superficie del piazzale Duca D’Aosta per 700 metri quadrati.
La stazione è frequentata da numerosi viaggiatori, pendolari ma anche da gente comune e qui sarà quindi visibile a molte persone. Il titolo del messaggio con cui viene presentata l’opera è “Sarà Vero?” ed è disponibile fino al 7 di maggio. Il portavoce del collettivo che ha realizzato l’installazione spiega che essa non è stata ideata al fine di provocare qualcuno o qualcosa, ma è invece un invito a riflettere su quello che quotidianamente leggiamo e consultiamo sul web e sui giornali, e nel quale ci ritroviamo ormai immersi in modo pervasivo.
Secondo PXLs ci chiediamo ancora poco dove sia la verità effettiva di quello che viene messo a nostra disposizione, come accade per l’opera da loro realizzata che viene manipolata, calpestata e nella maggior parte dei casi ignorata. L’idea nasce dalla collaborazione tra il collettivo e 250, artista conosciuto in ambito artistico per il suo sperimentare con linee, forme e movimento, e il fotografo fine art d’architettura Aldo Amoretti.
Dopo l’ultimo giorno di esposizione, l’installazione verrà ritagliata per creare alcune tele che, impreziosite da alcuni messaggi scritti, daranno voce a personalità del mondo giornalistico come Massimo Giannini e Gianluigi Nuzi. I quadri saranno poi venduti e il ricavato devoluto a Reporter Senza Frontiere.