Immediato, fresco, godibile a tutto pasto, il vitigno piemontese oggi può tornare in auge. Ma la strada è tutta in salita, come sottolinea Filippo Mobrici, presidente del Consorzio della Barbera, Vini d’Asti e del Monferrato. “Il Dolcetto una varietà difficile da coltivare e vinificare, commercialmente non va molto bene, molti quindi lo espiantano a favore di altri vitigni, ma questo è un grande danno per la biodiversità, la storia e la viticoltura piemontesi”. Eppure questo è il momento per rilanciarlo. Perché pochi vini come il Dolcetto corrispondono ai gusti attuali del consumatore. Inoltre il Dolcetto può esprimersi anche a livelli davvero eccellenti come nella DOC Dolcetto d’Asti, nella declinazione “Superiore” e persino stupire talvolta per la sua discreta longevità.
Insomma, il Dolcetto soffre per troppe, tante, incomprensioni, ma è da tempi immemorabili un piccolo tesoro della (più?) ricca regione enogastronomica del nostro Paese. Dolcetto d’Asti Doc, Monferrato Dolcetto Doc e Piemonte Dolcetto Doc sono le principali denominazioni, dietro alle quali intuiamo che questo vino è testimone di un territorio attraversato dalla Via del sale che collegava Ventimiglia e la Liguria intera al Piemonte settentrionale. Una via commerciale e agricola ricca di suggestioni, che ancora oggi presenta tutto intorno una campagna splendida e lussureggiante. E i vigneti di Dolcetto coprivano gran parte del paesaggio collinare.
La prima incomprensione del Dolcetto deriva dal suo stesso nome. Nome così ambiguo, che può fare pensare a un vino dolce. In realtà, dolce e con una bassa acidità è l’acino, mentre il vino è morbido e secco, con spiccate note di frutti rossi, presenta sentori mandorlati e un finale talvolta anche discretamente lungo. Certo ha una gradazione alcolica contenuta (di solito intorno ai 12,5°), tannini delicati e un corpo poco robusto. Ma questi sono, appunto, tutti aspetti che possono contribuire alla sua riscoperta poiché soddisfano un mercato sempre più orientato verso vini più freschi (le vinificazioni del Dolcetto sono brevi, in acciaio e tavolta in cemento) e quotidiani e versatili in cucina.
Abbinamenti: perfetto per accompagnare tutti i piatti della cucina piemontese, dagli antipasti ai secondi, formaggi freschi e di prima, media stagionatura. Fenomenale con gli agnolotti del plin al brasato di Dolcetto.
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