Succede molto spesso che la potenzialità di un nuovo marchio vengano inizialmente sottovalutate per poi far ricredere anche i più importanti critici di moda e stile. È il caso del marchio Telfar nato a Brooklyn nel 2005, un anno in cui gli sforzi del fondatore Telfar Clemes non sono stati ripagati a pieno. Il marchio non ha avuto subito successo, se non tra un piccolo gruppo di artisti e intellettuali dallo stile alternativo.
In Italia, la prima rampa di lancio è stato il Pitti Uomo 97 in cui il designer ha esposto la sua collezione nella sezione Special Project. Il vero boom arriva però lo scorso anno, quando molte celebrità come Bella Hadid, Selena Gomez e Dua Lipa la indossarono, mandando totalmente in sold-out la borsa. Il successo in realtà non deriva dalle influencer che l’hanno “sponsorizzata” ma dalla capacità di Clemes di democratizzare il lusso.
La shopping bag offre un design squadrato, con manico e tracolla ed è proposta al cliente con 3 diverse dimensioni in più di 10 colorazioni, come a dimostrare che ce n’è una per ogni occasione. È un prodotto che va di pari passo con i cambiamenti sociali in atto, rappresentando una rivoluzione nella cultura nera. A scapito di ciò, quasi tutte le immagini pubblicate sui profili social del marchio, hanno un indossatore nero con l’obiettivo di rimarcare la parità dei diritti.
La maison fin dai suoi primi passi, si è mossa a favore dell’utilizzo di pelli vegane derivanti da fonti naturali e sostenibili. Le numerose critiche degli animalisti ai marchi che utilizzano la vera pelle di animale nella produzione dei loro prodotti, ha permesso alla Telfar di dimostrarsi come un prodotto innovativo di una nuova frontiera del lusso, rispettosa dell’ambiente che ci circonda.
La cosa che colpisce gli amanti del brand e non solo, è lo slogan “It’s not for you, It’s for everyone” (Non è per te, è per tutti) che riassume un senso di inclusione e identità, capace di trasformare il brand in una vera e propria fedele rappresentazione della nuova generazione.