La casa automobilistica Bugatti è da sempre riconosciuta nel mondo per il suo stile sorprendentemente visionario, uno stile, tipico del fondatore Ettore Bugatti, che permise all’azienda in più di un’occasione, anticipando nettamente i tempi, di consegnare ai posteri modelli incredibili e indimenticabili, sia per l’aspetto motoristico che dal punto di vista del design.
Prima fra tutti, va ricordata la celebre Bugatti Type 41 del 1926, passata alla storia come “Royale”, che si impose fra i ricchi del tempo per la sua maestosità e unicità (appena sei esemplari realizzati), valori che tutt’oggi la coronano fra le auto d’epoca più ricercate e ambite, ma anche tra le più gettonate da cui trarre ispirazione. In questi termini è esemplare il caso di un giovane studente di Seoul appassionato di car design che reinterpretando la grandeur del modello “Royale” ne ha creato un prototipo virtuale in chiave futuristica, nominandolo “La Belle Epoque”.
La vettura, caratterizzata da un’elegante silhouette a goccia, si presenta con le ruote anteriori coperte da parafanghi aerodinamici, una schermatura vitrea a protezione dell’abitacolo e due grosse portiere a farfalla che, aprendosi, lasciano intravedere gli interni minimalisti e raffinati. In un mix fra futuristico e retrò non mancano poi alcuni richiami alla versione del 1926, come le ruote in lega che riproducono fedelmente la forma dei suoi cerchi su cui campeggiano le iniziali “EB”. Il caratteristico stemma rosso di Bugatti è infine presente sulla griglia anteriore a ferro di cavallo.