«La moda italiana perderà circa il 30% nel 2020, attorno ai 29 miliardi di euro. Per tornare a livelli accettabili dovremo aspettare la seconda metà del 2021 e solo tra il 2022 e il 2023 potremo uscire da questa crisi». Sono queste le affermazioni di Carlo Capasa, presidente di Cnmi-Camera nazionale della moda italiana, rilasciate in apertura della seconda giornata del Milano Fashion Global Summit.
«La moda è la seconda industria del Paese, ma il governo non sembra rendersene conto. Molte nostre richieste sono rimaste inascoltate», ha sottolineato. «L’Italia è il primo produttore di moda del lusso al mondo e il primo produttore di moda in Europa. Un primato da difendere restando uniti».
Capasa è intervenuto dopo l’apertura dell’AD e Direttore di Class Editori, Paolo Panerai, che ha esordito con un report sulla grande distanza tra le dimensioni dei gruppi francesi del lusso rispetto a quelli italiani.
Inoltre, Panerai ha ricordato l’impegno di Fsi e successivamente ha chiesto un’iniezione di capitali da parte del governo per sostenere la filiera.