Il grande Beppe Modenese si è spento nella sua casa in San Babila a Milano ad un passo dal 91/o compleanno che avrebbe festeggiato il 26 novembre.
Albese d’origine s’impose nel panorama nazionale per le sue doti imprenditoriali e manageriali che lo indussero a promuovere su scala internazionale l’eccellente moda italiana, figlia di quella stessa artigianalità ancora oggi senza pari al mondo. Per disciplinarne, coordinarne e favorirne lo sviluppo contribuì nel 1958 all’istituzione della Camera Nazionale della Moda Italiana diventandone con gli anni Presidente onorario, a Milano ne fu scelta la sede ufficiale determinando per la città il primo passo verso il successo mondiale.
Con il tempo la centralità di Roma e Firenze venne infatti sempre meno rendendo possibile, alla fine degli anni ’70, l’ascesa del capoluogo lombardo tra i vertici del fashion globale. Prova ne fu la creazione da parte di Modenese della prima rassegna del prêt-à-porter Modit (che poi diventò Momi-Milano Collezioni) con tutte le sfilate riunite in Fiera, un’ideazione che permise a Milano di inserirsi nel circuito delle più prestigiose e ambite fashion week del mondo. La notorietà di Modenese crebbe presto vertiginosamente a tal punto da venir consacrato dal celebre quotidiano fashion americano Woman’s Wear Daily quale “Italy’s Prime Minister of Fashion”, correva l’anno 1983.
Negli anni strinse anche amicizie profonde, fra tutte quelle con Krizia e Laura Biagiotti, venendo ricordato oggi dalla figlia di quest’ultima quale uomo dalla “impareggiabile eleganza”. Significativo è poi il ricordo di Carlo Capasa, attuale Presidente della Camera Nazionale della Moda: “Modenese ha contribuito come nessuno alla nascita del sistema moda. Oggi perdiamo una figura di riferimento ed un’icona”.