Vinificato esclusivamente da Chardonnay proveniente da cinque paesi della Côte des Blancs classificati come Grand Cru – Avize, Chouilly, Cramant, Mesnil- sur-Oger e Oger – il Comtes de Champagne Blanc de Blancs è una delle bottiglie più prestigiose di Taittinger. La maison (indipendente e familiare) che si posiziona tra i top sei brands di Champagne ha presentato in Italia il millesimato 2008 in occasione di un evento congiunto con Matrojanni, la cantina di Montalcino parte del Polo del Gusto della famiglia Illy. L’azienda ha presentato a sua volta il grande cru Brunello Vigna Schiena d’Asino 2015. La distribuzione di entrambe le maison è affidata a Domori, che è parte dello stesso Gruppo Illy.
Dal terroir gessoso, che si estende su una striscia di terra di appena 20 km, le uve Chardonnay ricavano mineralità, forza e finezza aromatica. Tra i vini che entrano nella composizione, il 5% viene invecchiato quattro mesi in botti di quercia nuove, rinnovate di un terzo ogni anno. La lenta maturazione a dodici anni in cantina offre poi a questo millesimato un potenziale d’invecchiamento fuori dal comune.
L’annata 2008 è l’espressione perfetta del clima continentale della regione dello Champagne, calda e fresca, ma porta gli effetti di un inverno molto freddo e lungo, ma poco piovoso, e poi di una primavera mite e umida, non molto soleggiata.
La Vigna Schiena d’Asino è una porzione del primo vigneto acquistato dall’avvocato Gabriele Mastrojanni al momento della fondazione dell’azienda, nel 1975. È quel Brunello che viene selezionato e prodotto per massimo seimila bottiglie solo nelle grandi vendemmie ed è il Cru che rappresenta la massima espressione del Sangiovese coltivato nella tenuta del gruppo Illy. Affinato per 42 mesi in botti di rovere e per un ulteriore anno in bottiglia, è un vino dal carattere importante.
Il Brunello Vigna Schiena d’Asino 2015 è figlio di un’annata formidabile, con un andamento climatico caratterizzato da una primavera fresca e piovosa che ha concesso un’importante riserva idrica al sottosuolo. Il mese di settembre di quell’anno ha regalato importanti escursioni termiche, che hanno contribuito alla perfetta maturazione sia fenolica che aromatica delle uve. Ne esce un Brunello di grande personalità, austero, serrato e sapido, nato per affrontare il tempo e dunque da conservare in cantina.