Con le limitazioni orarie imposte dal DPCM del 25 ottobre l’intero settore ristorativo ha subito davvero un duro colpo, non poter aprire al pubblico dopo le 18 per i molti non attrezzati ad effettuare consegne a domicilio sta infatti equivalendo, giorno per giorno, alla resa definitiva. Da oggi, tuttavia, con la certezza di un nuovo lockdown settoriale anche per tutti gli altri le speranze di uscirne indenni si assottiglieranno inevitabilmente.
In un periodo in cui la clientela va quindi riducendosi servizio dopo servizio, anche a causa dell’intensificazione di smart working e didattica a distanza, per ciascun ristoratore diventa più che mai fondamentale aggrapparsi ai capisaldi della tradizione, che da sempre sono sinonimo di affidabilità.
In quest’ottica l’osservatorio Nomisma ha coinvolto 124 ristoranti in un’indagine volta alla scoperta di quali siano i fattori più influenti nella scelta della bottiglia per accompagnare i pasti. Una prima anticipazione del Wine Monitor ha reso noto che ben l’84% degli intervistati ritiene indispensabile avere fra le proprie proposte soprattutto vini prodotti da cantine storiche, evidenziandone al meglio il brand. Per il 63% contano, soprattutto, i premi ottenuti sulle guide. Infine per il 52% determinante è la denominazione nota/famosa. “Il brand gioca un ruolo importante perché è un indice di affidabilità in un momento di grande incertezza”, ha affermato il presidente dell’Istituto Piero Mastroberardino.
Per quanto precisi possano sembrare sono comunque ancora dati parziali, quelli definitivi saranno infatti pubblicati tra la fine del 2020 e l’avvio del 2021.