Il “Cappotto di trincea” è questa la traduzione del trench-coat poi successivamente accorciato in trench. La storia di questo capo si intreccia indelebilmente con il ‘900, nei primi decenni e durante la prima e la seconda guerra mondiale questo impermeabile era l’emblema dei graduati inglesi.
Diverse sono le caratteristiche che hanno reso questo capo uno status symbol nel mondo: innanzitutto le spalle che utilizzano un taglio raglan (ovvero obliquo), l’allacciatura a doppiopetto e il listino sottogola per proteggersi dal freddo autunnale rendono questo indumento adatto anche alle temperature più basse. Mentre la cintura in vita e la lunghezza sotto il ginocchio danno quel tocco di stile che lo rendono unico nel suo genere. Un altro elemento che rende ancora più storico il Trench è il tessuto, infatti la gabardine di cotone era in già in uso nel rinascimento, ma veniva utilizzata per il tendaggio delle navi proprio per la sua capacità di resistenza all’acqua. Infine il colore che ha reso questo capo un’icona intramontabile: il khaki un marrone chiaro-polvere che deriva dal persiano antico Khak che significava appunto polvere.
Il trench grazie a Burberry è diventato un vero e proprio cult capace di rappresentare indelebilmente lo stile British. Lo storico brand Inglese fondato nel 1856 introdusse già dal 1879 la gabardina nelle sue creazioni. Fin dagli inizi del 1900, Burberry vestì grandi esploratori tra cui Roald Amundsen per la spedizione al Polo Sud. Tra il 1910 e il 1920 è tra i primi a produrre industrialmente trench e a foderarli con il famoso motivo Tartan che diventerà il simbolo della griffe inglese.
Da indumento militare, il trench è diventato un capo d’abbigliamento di moda soprattutto grazie al cinema. La sua consacrazione come fenomeno di Lifestyle nel mondo maschile lo si deve alle parti da investigatore interpretate da Humphrey Bogart, nonché all’indimenticabile scena finale di Casablanca interpretata sempre dall’attore con Ingrid Bergman.
Mentre nel mondo femminile grazie all’eterna Audrey Hepburnin un film diventato un cult come Colazione da Tiffany.
Dunque il trench ha saputo coniugare l’esigenza della funzionalità (proteggersi dalle intemperie) con il valore estetico e concettuale di un capo studiato nei minimi dettagli per rendere fiero, distinto e raffinato il portamento di chi lo indossa. A questo capo, impregnato del fascino da ricco ufficiale militare, sono stati così associati significati e status sociali di un certo livello: è in pratica diventato sinonimo di eleganza e potere. Negli ultimi anni il trench è stato ripensato soprattutto per tessuto e colore, due varianti che lo trasformano in capo da giorno o da sera. E il recente arrivo di Riccardo Tisci alla guida di Burberry non ha fatto altro che riportare in luce questo capo storico, soprattutto nella sua versione più classica.
Resta comunque un capo declinabile a seconda della personalità del suo proprietario nei dettagli di colore, tasche, bottoni, fodera e colletto. Ma in generale il trench può essere alla portata di tutti, come lo sono l’eleganza e la gentilezza. È la stessa storia di questo capo a raccontarci che, dalle asperità, può nascere qualcosa di bello.