Dopo questo weekend il numero degli italiani rientrati dalle vacanze ha raggiunto quasi quota 25 milioni sui 34 totali che hanno deciso di dedicarsi qualche giorno di svago e relax lontani da casa.
Secondo l’ultima indagine Coldiretti-Ixè ben la metà di questi è rientrata portando con sé un piccolo ricordo enogastronomico della location di soggiorno, tra i prodotti tipici prediletti spicca il formaggio, a seguire salumi, vino e olio extravergine d’oliva. Spinti a riscoprire le eccellenze culinarie dei territori di villeggiatura, ben “tre turisti su quattro (75%) in vacanza nel Belpaese – si legge nella nota di Coldiretti – hanno deciso di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometri zero direttamente dai produttori e ottimizzare il rapporto prezzo/qualità. Un ruolo importante in tutto ciò è rappresentato dai piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche”. La nota dell’Organizzazione continua premiando poi la qualità del Made in Italy e l’operato di migliaia di produttori: “La ricerca dei prodotti tipici è diventato un ingrediente irrinunciabile delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità ad indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie di Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione, dalle strade del vino a quelle dell’olio”.
Nonostante questo fantastico apprezzamento per le produzioni enogastronomiche locali l’estate 2020 giunge al termine comunque in perdita, rispetto al 2019 la spesa media dei vacanzieri è infatti scesa del 25% assestandosi ad appena 588€ a testa.