Moncler chiude il primo semestre del 2020 con un’importante passività rispetto allo scorso anno registrando perdite fino 166 milioni di euro pari ad una flessione media dei ricavi al -29%.
Il pressante lockdown dei mesi scorsi ha infatti condizionato pesantemente la rete di vendita del brand che ha dovuto temporaneamente chiudere metà dei suoi oltre 200 retail e wholesale shop presenti in tutto il mondo. Le perdite maggior si sono registrate nelle Americhe dove tutt’oggi il virus sembra non dare tregua, qui i ricavi del primo semestre scendono drammaticamente al -40%, poco più di quanto non si sia registrato sul mercato italiano dove le perdite hanno raggiunto il -39%. Meglio nel resto d’Europa e in Asia in cui i ricavi sono scesi rispettivamente al -23% e -27%. Caso a parte resta la Cina continentale in cui la ripresa nel secondo trimestre si è rivelata persino a doppia cifra.
“Per la prima volta da quando è iniziata questa bellissima avventura con Moncler, oggi presentiamo un semestre con un segno negativo davanti, diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto e che purtroppo in molti Paesi continua. È difficile capire – commenta Remo Ruffini Presidente e AD dell’azienda – come si evolverà la seconda parte dell’anno, ritengo però che quello che stiamo vivendo avrà delle conseguenze importanti, almeno in alcune parti del mondo, ancora per diversi mesi. Ma tutto questo non cambia la mia visione». La dichiarazione di Ruffini appare decisamente consapevole delle difficoltà attuali e future tanto quanto appare chiara la sua determinazione a riportare in alto il brand Moncler.