“Le aziende che gravitano nel mondo del lusso italiano sono più protette rispetto a quelle che hanno una clientela di medio livello”. Questo uno dei punti principali di quanto dichiarato da Patrizio Bertelli, AD del Gruppo Prada, nel corso di un’intervista rilasciata di recente ad Alan Friedman, noto giornalista economico.
Dalle parole di Bertelli si evince la chiara consapevolezza di quanto, almeno per il momento, il settore del lusso non possa fare grande affidamento sulla classe media, considerandone la capacità di spesa ancora troppo indebolita. L’ottimismo comunque non manca, considerando questa fase solo “un evento temporaneo” che spera si possa risolvere “intorno alla metà del 2021”.
Il numero uno di Prada guarda quindi al futuro, fissando una chiara linea da seguire, in cui prima fra tutte vi è la necessità di puntare sui giovani e sulla riscoperta delle tecniche artigianali. Verso questa direzione è stata infatti ideata la Prada Academy, innovativo hub fisico e virtuale in cui l’importanza del saper fare italiano, alla base del successo stilistico delle nostre case di moda, sia preservato, trasmesso e migliorato. “Essere un pellettiere, un calzolaio o un modellista – afferma il CEO – non è più considerato un ruolo poco attraente, è una professione ed è molto interessante. I ragazzi vogliono tornare a imparare le lavorazioni tradizionali e per questo abbiamo fondato la nostra accademia, per insegnare a loro tutti i segreti del mestiere”.