Cmni-Camera nazionale della moda italiana si impegna nuovamente una volta per il futuro della moda. L’associazione ha stretto una partnership con il Centro di arbitrato e mediazione di Wipo, l’agenzia delle Nazioni unite specializzata in proprietà intellettuale e tecnologia.
La nuova liason ha lo scopo di lanciare una procedura arbitrale amministrata dedicata alle controversie commerciali dei brand della moda, garantendo imparzialità, riservatezza e la competenza di settore che questo tipo di controversie richiedono. L’alleanza tra le due ha trovato il supporto, sotto il profilo legale, dall’avvocato Ida Palombella, partner responsabile di IP e Fashion law di Deloitte legal.
“La Camera è nata anche per offrire ai brand un campo neutro per occasioni d’incontro e di confronto su varie tematiche, incluso quella di fornire ai propri associati punti di vista differenti da cui potrebbero trarre vantaggio”, ha spiegato Carlo Capasa, presidente Cnmi.
Grande interesse ha suscitato, tra l’altro, il riconoscimento delle decisioni Wipo anche in Cina, mercato cruciale per la moda.
“Cnmi è stata la prima associazione nel settore della moda a dare fiducia al nostro strumento di risoluzione alternativa delle controversie e a comprendere fino in fondo le grandi opportunità a cui tale strumento dà accesso”, ha concluso il direttore della divisione delle controversie relative alla proprietà intellettuale e delle relazioni esterne.