La Commissione europea ha dato il suo consenso all’operazione con cui Prada Group acquisirà il pieno controllo di Versace, sancendo un passo cruciale nel panorama del lusso internazionale. L’operazione, valutata nel quadro del regolamento Ue sulle concentrazioni, è stata esaminata tramite la procedura semplificata, senza che emergessero criticità sul piano della concorrenza.
Secondo Bruxelles, le posizioni di mercato delle società coinvolte non risultano tali da sollevare rischi di compressione concorrenziale.
L’accordo e le sue condizioni
Prada aveva annunciato lo scorso 10 aprile di aver sottoscritto un’intesa definitiva per acquisire il 100% di Versace da Capri Holdings, per un valore complessivo indicativo di 1,25 miliardi di euro (enterprise value), su base cash‑free e debt‑free.
Il corrispettivo finale sarà adeguato alla chiusura (“closing”), per tenere conto di variazioni nel capitale circolante e nella posizione finanziaria netta.
Per finanziare l’operazione, Prada ha stipulato un nuovo prestito da 1,5 miliardi di euro, suddiviso in un term loan da 1 miliardo e un bridge facility da 0,5 miliardi.
Il closing è previsto nel secondo semestre del 2025, subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni regolamentari e ad altre consuete condizioni contrattuali.
Implicazioni strategiche e prospettive
Per Prada, l’acquisizione rappresenta un’occasione per rafforzare la propria presenza nel segmento del lusso e per diversificare il proprio portafoglio con un marchio che possiede una forte identità estetica e riconoscibilità globale.
Versace, sotto la guida di Capri Holdings, aveva mostrato risultati altalenanti, con il brand che faticava a definire un posizionamento coerente nel contesto del “quiet luxury”.
Secondo Prada, il marchio manterrà il suo “DNA creativo e la sua autenticità culturale”, pur beneficiando dell’infrastruttura industriale, della capacità distributiva e delle competenze operative del gruppo acquirente.
La transizione operativa — non solo in termini di gestione ma anche dal punto di vista strategico — sarà graduale: Prada stima che il “percorso di rilancio” potrà richiedere dai 18 ai 24 mesi.
È atteso anche un rafforzamento della piattaforma industriale del gruppo e un alleggerimento di inefficienze, con l’obiettivo di far emergere nuove sinergie.