In una stagione che si muove tra nostalgia e desiderio di rinnovamento, la sfilata primavera/estate 2026 di Sportmax si distingue per una visione lucida, quasi meditativa: un ritorno all’essenziale, ma non all’ovvio. Negli spazi post-industriali dei Frigoriferi Milanesi, il brand disegna una collezione che sembra dialogare silenziosamente con il corpo e la luce, con l’ambiente e il tempo. È qui che prende forma un nuovo codice stilistico: il minimalismo funzionale.
Niente fronzoli, ma nemmeno severità. Il minimalismo di Sportmax non è un esercizio di sottrazione, bensì di attenzione: alla materia, al movimento, alla trasparenza. I capi sono architetture leggere — trench in organza, pantaloni impalpabili ma strutturati, fodere invisibili che diventano protagoniste — pensati per accompagnare il corpo, non costringerlo.
Le superfici si animano con disegni botanici che sembrano applicati con rossetti liquidi e smalti, come se la moda dialogasse direttamente con il gesto cosmetico, intimo, personale. La palette resta contenuta, ma mai spenta: bianco, nude, grigio madreperla, accenni di rosa spento e terra desaturata. Una sinfonia di toni che restituisce calma senza mai sfiorare l’anonimato.
Il minimalismo funzionale non è solo un’estetica. È una presa di posizione. Di fronte all’eccesso visivo dei social, al ritmo incalzante del fast fashion, all’urgenza climatica, sempre più brand abbracciano forme essenziali, materiali durevoli e volumi intelligenti. Si tratta di un’eleganza che non ostenta, ma convince.
Dalle calzature del MICAM — dove dominano linee pulite e pelli naturali — allo street style di Milano, che abbandona i loghi gridati per capi-pensiero, il trend si fa sistema. Non si tratta più di scegliere un look, ma un modo di abitare il mondo attraverso l’abito.
Per Sportmax, questa svolta non è una rottura, ma una maturazione. Dopo stagioni di esplorazioni concettuali — dalle suggestioni ottiche della FW24 fino alla fluidità cromatica di Klepsydra per la PE25 — la maison si concede una pausa contemplativa. Ma non si ferma: sperimenta nella texture, nel layering, nella costruzione interna del capo.
La pelle diventa morbida come tessuto. I reggiseni, indossati sopra camicie di velo, si trasformano in simboli estetici e politici. Ogni capo ha una doppia lettura: ciò che copre, rivela; ciò che struttura, accompagna.
In un momento storico dominato dal rumore visivo, la collezione di Sportmax suona come una pausa armonica. Non un silenzio vuoto, ma uno spazio abitabile — dove la moda si fa linguaggio essenziale, colto, leggero.
Il minimalismo funzionale è forse questo: non rinunciare a nulla, ma scegliere il giusto. Non nascondere, ma lasciar vedere. Non urlare, ma farsi ascoltare.
E oggi, più che mai, questa sembra la forma più sofisticata di eleganza.


