Nel panorama internazionale dei vini di lusso, la Borgogna continua a dominare, secondo la recente classifica The World’s Top 50 Most Expensive Wines stilata da Wine‑Searcher, che monitora quotidianamente i listini di migliaia di enoteche e rivenditori in tutto il mondo.
Al primo posto si riconferma il Musigny Grand Cru del Domaine Leroy, con un prezzo medio che supera abbondantemente i 40.000 euro per bottiglia. Seguono altri tesori della Borgogna: il Bâtard‑Montrachet Grand Cru della Maison d’Arvenay, Romanée‑Conti della Côte de Nuits e diverse altre etichette grandiose.
Solo poche bottiglie riescono a interrompere la predominanza francese: tra queste, lo Scharzhofberger Riesling Trockenbeerenauslese di Egon Müller (Mosella, Germania) e Barbeito Vintage Terrantez (Madeira, Portogallo) sono presenti nella top 10 globale.
L’Italia che scala le classifiche
Pur lontana dai vertici mondiali in termini di prezzo assoluto, l’Italia sta guadagnando terreno nelle classifiche specifiche dedicate al made in Italy. Nella classifica Most Expensive Italian Wines aggiornata, il vino più costoso del Paese secondo Wine‑Searcher è il Barbaresco “Crichet Paje” Riserva di Roagna, con una media che lo porta a circa 3.542 euro per bottiglia, davanti al celebre Barolo Monfortino di Giacomo Conterno (1.174 euro) e allo stesso Crichet Paje nella versione non riserva (1.093 euro).
Seguono nella top italiana nomi che sono ormai divenuti simboli: Montevertine “Il Duemilaventuno”, Masseto, il Barolo Otin Fiorin Pie Franco ‑ Michet di Cappellano, la realtà storica di Gianfranco Soldera, e un Amarone Riserva di Giuseppe Quintarelli.
Tendenze e contesto di mercato
- Il valore dei vini nelle prime posizioni mondiali ha mostrato un lieve incremento rispetto all’anno precedente, anche se non sempre in maniera lineare: alcuni vini di top 10 hanno registrato prezzi relativamente inferiori quest’anno.
- Wine‑Searcher rimarca che i vini che raggiungono queste valutazioni sono rarità: bottiglie che difficilmente incidono sul mercato di massa, ma che offrono un indicatore del prestigio e della domanda nei segmenti più esclusivi.
- In Italia, il segnale più significativo è che il numero di etichette che superano i 1.000 euro di quotazione media sta aumentando, a testimonianza della valorizzazione del patrimonio vitivinicolo, della qualità crescente e del riconoscimento internazionale.


